Torino, blitz con svastiche e insulti a un evento online per il Capodanno cinese

Piemonte

Il blitz virtuale, a sfondo razzista e sessista, è avvenuto ieri in occasione dell'inaugurazione della mostra “Felice Anno del Bue! Il racconto del Capodanno cinese sotto i portici di via Po”

Un blitz virtuale, a sfondo razzista e sessista, ai danni della comunità cinese di Torino è stato compiuto ieri in occasione dell'inaugurazione online della mostra “Felice Anno del Bue! Il racconto del Capodanno cinese sotto i portici di via Po”, che è stata oggetto di Zoom bombing da parte di una decina di persone, con svastiche, insulti, immagini pornografiche. "Siamo stati costretti a cancellare l'evento – ha spiegato l'Istituto Confucio dell'Università di Torino - Siamo molto dispiaciuti per l'accaduto e ringraziamo tutti coloro che si erano connessi. L'episodio è già stato segnalato alle autorità competenti".

Il racconto del blitz

"Una vera manifestazione di odio. Quello che mi ha molto colpita è la gratuità della cosa, vuol dire che c'è una violenza latente che cerca qualunque pretesto per esprimersi. E questa è una cosa grave". Non nasconde lo scoramento Stefania Stafutti, direttrice dell'Istituto Confucio dell'Università di Torino per l'attacco a sfondo razzista, ma assicura: "lo rifaremo. Qualunque tipo di attacco di stampo razzista ci addolora ma non ci spaventa e continueremo a fare il nostro lavoro anche con la speranza che qualcuno si ponga qualche domanda. Essere odiatori per professione credo non faccia bene e la rabbia cieca che ho sentito ieri non aiuta non solo il mondo ma neanche chi la prova". Quello di ieri è stato un vero e proprio blitz. "Immagino fossero persone con un certo livello di competenze informatiche - dice - perché noi eravamo gli organizzatori e ad un certo punto siamo stati esautorati dal ruolo. Non riuscivamo più a intervenire mentre queste persone hanno iniziato a condividere immagini, anche molto violente, e a urlare insulti, con una violenza di linguaggio forte e gratuita". Voci giovani, anche femminili. "L'elemento razzista anti cinese era molto molto forte - conclude la direttrice dell'Istituto Confucio - ma non c'è stato solo questo, si sono aggiunte bestemmie, insulti per i meridionali, i neri, le donne. Una vera manifestazione di odio".

L'assessore Giusta: “Siamo vicini alla comunità cinese”

"Siamo vicini alla comunità cinese - sottolinea l'assessore ai Diritti della Città di Torino, Marco Giusta, presente all'evento - che è stata a fianco della Città e della Regione con tantissimi aiuti e donazioni economiche e di materiale sanitario durante l'anno passato. Quello a cui abbiamo assistito, che segue gli attacchi ad Anpi e Arcigay, non è solo intollerabile, ma esecrabile nelle forme in cui si è espresso. Qualunque forma di goliardia non può comprendere espressioni di incitamento al nazismo, al fascismo, con insulti razzisti e sessisti soprattutto nei confronti delle donne. Tali comportamenti non sono in alcun modo tollerabili, e nascondersi dietro uno schermo non rende più intelligenti, solo più vigliacchi e miseri".

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