Covid Piemonte: un terzo dei sanitari avverte la necessità di aiuto psicologico

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Uno studio chiarisce che il 42 per cento presenta sintomi rilevanti: dalla depressione all’ansia, fino allo stress post traumatico

Nel giorno in cui l'Unità di Crisi della Regione comunica 435 nuovi casi di positività al Covid-19 e un lieve aumento di ricoveri ospedalieri, una ricerca dell'Ordine degli Psicologi segnala che quasi un terzo dei sanitari che hanno lavorato a diretto contatto con i pazienti Covid avverte la necessità di aiuto psicologico (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI).

Lo studio

Lo studio, presentato oggi al gruppo di lavoro del Consiglio regionale che indaga sulla gestione dell'emergenza, chiarisce che il 42 per cento di coloro che chiedono aiuto presenta sintomi rilevanti: dalla depressione all'ansia, fino allo stress post traumatico. La ricerca ha esaminato un campione di 4.550 professionisti delle aziende sanitarie piemontesi, ossia "il campione più esteso - hanno spiegato Carlo Marenco e Giorgia Zara, presidente e vicepresidente dell'Ordine degli Psicologi - tra le indagini analoghe a livello internazionale".

I politici chiedono alla Regione d’intervenire

L'esito raggiunto dallo studio spinge Daniele Valle (del Pd), responsabile del gruppo di lavoro del Consiglio regionale, e il collega “dem” Domenico Ravetti, vicepresidente della Commissione Sanità, a chiedere alla Regione di intervenire. Si unisce alla richiesta la consigliera del Movimento 5 Stelle, Sarah Disabato, che annuncia una interpellanza rivolta all'assessore alla Sanità della Giunta Cirio, Luigi Icardi, e chiede all'Ordine degli Psicologi di estendere lo studio al personale scolastico.

La situazione in Piemonte

A fronte dei contagi in calo di oggi, si stabilizza anche il numero dei ricoverati: due in più rispetto a ieri in terapia intensiva (166 in totale), e dieci in più negli altri reparti 2470 in tutto). La ribalta della giornata va così al fronte economico, con la protesta contemporanea a Torino dei commercianti e delle palestre. I primi hanno organizzato un flash mob di fronte alla sede dell'Ascom, chiedendo fra l'altro di essere inseriti fra le categorie prioritarie per il vaccino anti-Covid. Le seconde hanno manifestato davanti alla sede della Regione con oltre 200 operatori coperti da un lenzuolo bianco per denunciare la loro 'invisibilità' con la quasi totale chiusura del settore.

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