Le indagini dei carabinieri hanno avuto inizio a febbraio, quando i militari hanno soccorso una donna in stato di choc a Isola d’Asti. Il racket andava avanti dal 2017
Costringevano una decina di donne, di nazionalità albanese, a prostituirsi in strada in diversi comuni dell'Astigiano. I carabinieri hanno eseguito cinque misure cautelari nei confronti di quattro cittadini albanesi, tra cui una donna, e un italiano. Sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e di rapina.
Le indagini
Il racket andava avanti dal 2017, ma le indagini sono iniziate a febbraio, quando i militari hanno soccorso una donna in stato di choc ad Isola d'Asti: era stata aggredita da due fratelli albanesi, ora in carcere, che l’avevano colpita alla testa con lo sgabello su cui sedeva in attesa dei clienti e derubata del cellulare. La banda aveva istituito persino un servizio navetta per le ragazze, che in auto venivano accompagnate nei luoghi della prostituzione in cambio di un rimborso da ciascuna donna di 10 euro. A ciascuna era assegnata un'area dalla quale non potevano uscire, pena violente ritorsioni.