Covid Torino, 20 decessi in Rsa durante prima ondata: 8 indagati

Piemonte
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L’inchiesta riguarda le morti nelle strutture ‘Chiabrera’ e ‘D’Azeglio’. Gli indagati sono quattro componenti della commissione vigilanza dell’Asl Città di Torino e quattro alti dirigenti delle case di riposo

Sono otto gli indagati dalla Procura di Torino per epidemia colposa e omicidio colposo, in un'inchiesta su 20 decessi nelle Rsa 'Chiabrera' e 'D'Azeglio' avvenute durante la prima ondata Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE DEL CONTAGIO). Come anticipato dai quotidiani La Repubblica e Corriere della Sera, gli indagati sono quattro componenti della commissione di vigilanza dell'Asl Città di Torino e quattro alti dirigenti delle case di riposo del gruppo Gheron.

Le accuse

Le accuse formulate dai pm titolari del fascicolo (Rossella Savati e Giovanni Caspani) nei confronti degli 8 indagati sono di omicidio colposo ed epidemia colposa. Quest'ultimo capo d'accusa si riferisce al fatto che nelle due Rsa, all'epoca dei fatti, scoppiò un focolaio e ci furono decine di contagiati. I quattro alti dirigenti delle Rsa sono inoltre accusati di aver autorizzato il ricovero nelle strutture private dei malati dimessi dagli ospedali. Gli otto avvisi di garanzia sono i primi che partono delle trenta inchieste aperte su quanto accaduto nelle Rsa la scorsa primavera, dopo che sono state presentate, soprattutto dai parenti delle vittime e dei contagiati, vari esposti in Procura.

La vicenda

Secondo i pm Giovanni Caspani e Rossella Salvati, titolari dell'inchiesta, gli indagati avrebbero avuto un ruolo in un trasferimento di pazienti positivi al coronavirus nelle strutture tra marzo e aprile, effettuato con l'assenso della Regione Piemonte, che cercava strutture private ancora disponibili. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, all'appello della Regione avrebbero risposto dalla Gheron anche se non c'era stata ancora la delibera regionale, ma solo uno scambio di mail con le case di riposo private (Chiabrera e D'Azeglio, che avevano dato la disponibilità). A marzo, stando alla ricostruzione degli inquirenti, sarebbero arrivati 120 malati dagli ospedali Martini, Giovanni Bosco, Molinette e dal Mauriziano.

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