Piazza San Carlo, Appendino: “Ferita aperta per me e per la comunità”

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La sindaca ha depositato al giudice un documento con le proprie dichiarazioni difensive. L'udienza, in rito abbreviato, si è svolta nell'aula magna del Palazzo di Giustizia, scelta per garantire il distanziamento nel rispetto delle disposizioni anti Covid

“I fatti di piazza San Carlo sono una ferita per me e per l’intera comunità”. È questo il senso del breve intervento della sindaca di Torino, Chiara Appendino, stamani alla ripresa del processo per quanto avvenuto la sera del 3 giugno 2017. "In quel dolore, tuttavia, Torino è stata capace di unirsi, di stringersi attorno alle persone che erano in quella piazza e di darsi la forza per andare avanti - ha sottolineato la prima cittadina -. Essere qui, oggi, per far luce sui fatti, ricercare la verità, definire ogni responsabilità, credo sia il modo migliore per restituire alla nostra comunità quanto ad essa dovuto dalle Istituzioni".

Appendino, dopo aver consegnato la sua memoria, ha detto al giudice anche di avere ritenuto doveroso presentarsi in ossequio alla carica che ricopre e alle sue personali convinzioni.

Il rammarico dell'ex questore Angelo Sanna

"Dopo quarant'anni di servizio va a capitare una cosa come questa. E' chiaro che si sta male", ha detto invece Angelo Sanna, questore a Torino nel 2017, lasciando il Palazzo di giustizia al termine dell'udienza del processo, dove compare fra gli imputati. Sanna, in aula, aveva espresso il suo rammarico per l'accaduto. "Nel corso della mia carriera - ha spiegato ai giornalisti - ho gestito tantissimi eventi complessi e delicati sotto ogni punto di vista, e non ci sono mai stati problemi. Credo di essere diventato questore non per caso ma per merito. Poi arrivo a Torino e succede questo. Si sta male, sì. Se qualcuno ha commesso errori? Non è compito mio stabilirlo. E' una decisione che spetta al giudice". 

Il processo

L’udienza si celebra con il rito abbreviato e a porte chiuse nell'aula magna del Palazzo di Giustizia, scelta per garantire il distanziamento nel rispetto delle disposizioni anti Covid, ed è dedicata agli interrogatori e alle dichiarazioni spontanee degli imputati. 

"Sono state fatte dichiarazioni su cui naturalmente sarà necessario riflettere. Ma non mi pare che ci siano state novità radicali", ha detto ai giornalisti il pm Vincenzo Pacileo al termine dell'udienza. La causa è stata aggiornata al 20 novembre.

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