Nelle scorse settimane i finanzieri sono tornati in Comune per acquisire ulteriori atti mirati all'operato di Fassino e della sua squadra di governo
C'è un altro fronte della vicenda Ream. È quello aperto mesi fa dal pm Gianfranco Colace, in forza al pool che indaga sui reati contro la pubblica amministrazione. Un fascicolo che sposta le lancette del tempo - e delle possibili responsabilità penali e politiche - a otto anni fa quando a Torino era in carica la giunta di centrosinistra guidata da Piero Fassino. Lo riporta La Stampa. (CONDANNATA CHIARA APPENDINO)
Il blitz della guardia di finanza
Da quanto scrive il quotidiano torinese, nelle scorse settimane i finanzieri sono tornati in Comune per acquisire ulteriori atti mirati all'operato di Fassino e della sua squadra di governo. Da quanto trapela, l'ipotesi d'accusa a corredo del procedimento penale è turbativa d'asta. Viene preso in considerazione una vicenda del 2012, quando Ream versa al Comune una caparra da cinque milioni di euro per garantirsi un diritto di prelazione sulla vendita dell'ex area Westinghouse. Quando però nel 2013 si apre il bando indetto da Palazzo Civico per la riqualificazione del sito, Ream nemmeno si presenta alla gara. Da qui i dubbi degli inquirenti e le relative indagini.