Lo ha stabilito la Corte di Assise di Appello, confermando l'accusa di omicidio preterintenzionale. Le pene per i quattro giovani restano comprese fra i 10 anni 4 mesi e 20 giorni e i 10 anni 3 mesi e 24 giorni. Nella calca rimasero ferite 1.500 persone mentre due donne morirono più tardi a seguito dei traumi riportati
È stata confermata l'accusa di omicidio preterintenzionale per i quattro giovani ritenuti responsabili di avere scatenato il panico tra la folla in Piazza San Carlo a Torino la sera del 3 giugno 2017, durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions League Juventus-Real Madrid. Lo ha stabilito la Corte di Assise di Appello. Le condanne restano comprese fra i 10 anni 4 mesi e 20 giorni e i 10 anni 3 mesi e 24 giorni. I quattro si servirono di spray al peperoncino per commettere delle rapine: le ondate di panico provocarono 1.500 feriti e più tardi, a seguito dei traumi ripostati, la morte di Erika Pioletti e Marisa Amato.
Parte civile: “Ora tocca a chi preparò l'evento”
"Per combinare il pasticcio di Piazza San Carlo ci voleva il concorso di più gravi errori e stupidità messe insieme, tutte egualmente colpevoli; oggi è stata riconfermata la colpa dei 'camerieri', da dopo l'estate spero si inizino ad accertare anche le responsabilità dei 'cuochi' e di coloro che hanno preparato gli ingredienti della tragedia", è il commento di uno degli avvocati di parte civile, Sara Franchino, alla sentenza. Il riferimento è al processo, dove fra gli imputati compare la sindaca Chiara Appendino, che riguarda le lacune nell'organizzazione e nella gestione dell'evento.