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Coronavirus Torino, flusso ordinato di passeggeri alla stazione di Porta Nuova

Piemonte
©Ansa

Dalla mezzanotte anche il Piemonte ha riaperto i confini e diverse persone stanno rientrando nelle loro regioni. “Era ora! È un momento emozionante”, il commento di un viaggiatore. Partito oggi il primo Frecciarossa che collega il capoluogo piemontese con Reggio Calabria

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Flusso ordinato di viaggiatori, questa mattina, alla stazione di Torino Porta Nuova, nel primo giorno di riapertura dei confini regionali. Sono diverse le persone che, tra emozione e trepidazione, rientrano a casa dopo essere rimaste bloccate nel capoluogo piemontese per via dell’emergenza coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). Il primo treno diretto a Napoli è partito con 90 passeggeri a bordo, mentre proprio oggi, dal binario 16, è partito il primo Frecciarossa che collega Torino a Reggio Calabria. A tutti i passeggeri delle Frecce in partenza viene misurata la temperatura con un termoscanner.

I racconti dei passeggeri in partenza

“Era ora! È un momento emozionante: torniamo al nostro paese”, racconta un passeggero diretto a Messina. "Lontano dalla famiglia sono stati mesi bruttissimi e adesso sono contenta di poter partire", gli fa eco una donna prima di salire sul treno. Tuttavia, a proposito del nuovo collegamento, non manca chi osserva che "ci voleva un'emergenza sanitaria per vederne uno”.

Poi, un’altra donna racconta queste settimane di emergenza trascorse insieme alla sorella: ”Sto andando ad accompagnare mia sorella che è stata bloccata qui anche dal coronavirus. Era venuta in Piemonte dalla Calabria, perché laggiù non riuscivano a diagnosticarle la sua malattia: la sanità non funziona come dovrebbe. A Torino, grazie ai medici dell'ospedale Mauriziano, è andato tutto bene, ma non è concepibile che la gente del sud per farsi curare in un certo modo, debba andare al nord. Cosi come non è concepibile che per un Frecciarossa a Lamezia Terme, ci sia voluta un'emergenza sanitaria”.

Passeggeri in partenza da stazione centrale durante la fase 2 dell'emergenza Coronavirus a Milano, 18 maggio 2020. ANSA/Mourad Balti Touati

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