Arcelormittal, sciopero a oltranza nello stabilimento di Novi Ligure

Piemonte
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Domani alle 10 è previsto un Tavolo in videoconferenza con la Prefettura di Alessandria. Chiesta anche la presenza dei vertici aziendali di ArcelorMittal

Sciopero a oltranza per tutti i lavoratori dalle 6 di questa mattina nello stabilimento ArcelorMIttal, ex Ilva di Novi Ligure (Alessandria). Una decisione presa da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil provinciali e Rsu "a seguito del mancato accordo sulla Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) per Covid e dell'atteggiamento incomprensibile da parte dell'azienda che da un giorno all'altro ha deciso di fermare tutto lo stabilimento di Novi, dopo averlo fatto ripartire prima dell'apertura nazionale chiedendo la deroga prefettizia". La protesta proseguirà "fino a quando l'azienda non cambierà le proprie posizioni e non chiarirà quale sia il progetto industriale per tutto il Gruppo Arcelor Mittal, in particolare dello stabilimento di strada Bosco Marengo", si legge in una nota sindacale. (LE NEWS)

Convocato tavolo in Prefettura

Domani alle 10 è previsto un Tavolo in videoconferenza con la Prefettura di Alessandria. Chiesta anche la presenza dei vertici aziendali di ArcelorMittal. "Nel momento in cui la pandemia Covid-19 faceva contare numeri importanti, l'azienda ha lavorato. - spiega Salvatore Pafundi (Fim Cisl) - In vista della ripartenza del 4 maggio abbiamo firmato un protocollo-sicurezza. Purtroppo, poi, venerdì scorso è arrivata la 'doccia fredda' dell'annuncio di altre cinque settimane di cassa integrazione. Un provvedimento che riguarda 666 lavoratori, numero che supera quota 1000 con l'indotto". Già oggi pomeriggio alle 17 è in agenda un incontro in Comune con l'amministrazione cittadina. "Stiamo seguendo da vicino l'evoluzione della situazione - sottolinea il sindaco Gian Paolo Cabella - Negli ultimi 100 anni la siderurgia a Novi e non solo ha rappresentato un tassello importante della storia del lavoro. Purtroppo stiamo attraversando un bruttissimo momento. Domani parteciperò al Tavolo, cui dovrebbe intervenire anche la Regione Piemonte".

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