Torino, uomo ucciso in casa a coltellate: in carcere il figlio

Piemonte
Foto di archivio (Fotogramma)

I carabinieri hanno fermato un 43enne, accusato dell’omicidio del padre, 68 anni. L’uomo, che soffre di disturbi psichici, avrebbe utilizzato un coltello da cucina per uccidere il genitore nell’appartamento in cui vivevano 

I carabinieri hanno fermato nella notte E.T., 43 anni, accusato di aver ucciso con due coltellate il padre 68enne nell'abitazione in cui vivevano insieme in via Ribet, a Torino. L’uomo, condotto in carcere, è stato rintracciato nella zona della Gran Madre, dopo che era fuggito dall'appartamento al primo piano in cui è avvenuto il delitto. Il coltello da cucina utilizzato per commettere l’omicidio è stato ritrovato nel lavandino ed è stato inviato al Ris insieme agli abiti del 43enne, che soffre di problemi psichici.

L’interrogatorio

Di fronte al magistrato che lo ha interrogato negli uffici del Comando provinciale dei carabinieri di Torino, e che ne ha disposto il fermo, l'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Da una prima ricostruzione degli investigatori dell'Arma è probabile che il delitto, scoperto soltanto nel tardo pomeriggio di ieri, sia avvenuto la mattina, forse al culmine di un litigio. Nelle scorse ore anche le sorelle del fermato sono state ascoltate dagli inquirenti.

L’omicidio

A trovare il corpo senza vita del 68enne, ieri, sono stati proprio i carabinieri. Il 43enne aveva dato l'allarme telefonando alla sorella, e poi si è dato la fuga, ma è stato fermato due ore più tardi sul ponte Vittorio Emanuele I, a due passi dalla Gran Madre di Dio, in stato confusionale. L’uomo è quindi stato subito portato in caserma per gli accertamenti del caso. Sul luogo dell’omicidio sono intervenuti anche i militari dell'Arma della sezione investigazioni scientifiche e il medico legale.

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