Torino, lanciarono pietre e bombe carta in cantiere Tav: un arresto e 33 denunce

Piemonte
Un'immagine degli scontri avvenuti in Val di Susa il 7 dicembre del 2019 (ANSA)

Un attivista del movimento contro la nuova ferrovia Torino-Lione è stato posto ai domiciliari. I provvedimenti sono stati emessi in seguito a un’indagine della Digos. I soggetti devono rispondere degli episodi avvenuti il 7 dicembre del 2019 in Val di Susa 

A Torino un attivista No Tav (LE TAPPE DEL MOVIMENTO) è stato arrestato e posto ai domiciliari, mentre altri 33 soggetti sono stati denunciati per gli episodi avvenuti il 7 dicembre 2019 in Val di Susa, durante una dimostrazione contro il cantiere della nuova ferrovia Torino-Lione. I provvedimenti sono stati emessi in seguito a un'indagine della Digos.

Il militante ai domiciliari

Ai domiciliari è stato messo A.R., militante 28enne del centro sociale “Askatasuna”, che risulta indagato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale e danneggiamento seguito da incendio.

Gli episodi del 7 dicembre 2019

Il 7 dicembre del 2019 una cinquantina di dimostranti, dopo essere partiti dall'abitato di Giaglione (in provincia di Torino), raggiunsero una cancellata metallica di sbarramento a circa un chilometro dal cantiere. Dopo avere accatastato della legna, i manifestanti appiccarono il fuoco. Dal gruppo, inoltre, vennero lanciate pietre e bombe carta contro le forze dell'ordine, che risposero con i lacrimogeni.

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