Torino, adesivi con svastiche sulla casa della figlia di un partigiano

Piemonte
Foto di Archivio

Lo scorso 30 gennaio, sul campanello della stessa abitazione, erano comparsi due adesivi con la scritta "Sieg Heil" e una svastica. La donna ha sporto denuncia alla Digos. Il viceministro dell'Interno: "Serve tolleranza zero". La sindaca Appendino: "Gesto incivile"

Scritte neonaziste sono comparse sulla targa del campanello dell'appartamento della figlia di un partigiano nel quartiere Vanchiglia, a Torino. Si tratta di due piccoli adesivi con la scritta a penna "Onore a Hitler", accompagnata da una svastica e una croce celtica.

La vittima: "E' un attacco mirato"

"È un attacco mirato. Non si tratta di un ragazzino ignorante o di una bravata", dice la donna, attivista dell'Anpi. "È la seconda volta che succede - spiega, dopo che il 30 gennaio il suo nome sul citofono era stato coperto da bigliettini adesivi con le scritte "Sieg Heil Rauss Guth" e una svastica -. La mano sembra diversa, ma la 'cricca' penso sia la stessa. Io non ho paura. Credo sia importante denunciare questi gesti vigliacchi", ha aggiunto la donna, che ha denunciato l'episodio alla Digos. Sono stati acquisiti i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Scritte antisemite erano comparse sui muri di Torino, Mondovì (Cuneo), Brescia e Giaveno.

Il viceministro dell’Interno: "Serve tolleranza zero"

Il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, in merito alle scritte neonaziste e antisemite ha dichiarato: "Contro questi atti inaccettabili la reazione dello stato sarà ancora più determinata. Serve tolleranza zero. Non intendiamo fare passi indietro contro il pericoloso clima di odio che si sta diffondendo. Le forze dell'ordine sono già al lavoro per individuare i responsabili. Chi si macchia di queste azioni deve essere punito con la massima severità".

La sindaca Chiara Appendino: "Gesto indegno e incivile"

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha commentato: "Gesto indegno e incivile, non rispettoso della persona ma anche della città. Penso che si debba lavorare sul senso di appartenenza alla comunità e di alcuni valori".

Il presidente della Regione Alberto Cirio: "Fermi nella condanna"

"Bisogna tenere alta la guardia perché purtroppo l'emulazione delle cose negative è sempre molto più facile di quelle positive. Dobbiamo essere sempre fermi e forti nella condanna, ma farla anche con cose concrete. L'invito all'ambasciatore d'Israele al Salone del Libro è la prova, una testimonianza". Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio a margine della presentazione del Salone del Libro di Torino. "Su questo non ci sono se o ma, ma solo una contrarietà netta, assoluta che vede tutte le istituzioni ferme nella condanna", ha aggiunto Cirio.

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