Ivrea, accusato di molestie: rimosso Generale del Carnevale

Piemonte
Immagine di archivio (Getty Images)

La Fondazione della storica kermesse ha sollevato l’uomo dall’incarico. Il suo posto verrà preso da Vincenzo Ceratti, che aveva già ricoperto il ruolo nell'edizione del 2019

I carabinieri di Ivrea (in provincia di Torino) hanno aperto un'indagine sulle presunte molestie che A. B., ormai ex Generale del Carnevale cittadino del 2020, avrebbe rivolto a una vivandiera che, in seguito a quelle presunte avances, si è poi dimessa dal ruolo. La donna, come riportato da alcuni quotidiani, ha denunciato il fatto agli uomini dell'Arma. La Fondazione dello storico evento ha quindi deciso di sollevare l'uomo dall'incarico: al suo posto torna in carica Vincenzo Ceratti, che aveva già ricoperto il delicato ruolo nell'edizione del 2019.

La Fondazione: "Clima non sereno in città"

La Fondazione del Carnevale d'Ivrea, evento che ogni anno attira migliaia di persone per la tradizionale battaglia delle arance, ha comunicato la propria decisione con una nota. "La Fondazione - si legge - ha sempre condannato ogni forma di violenza ed è pronta ad assumere provvedimenti, quando fosse necessario, a tutela del nostro Carnevale e delle figure storiche che ne sono protagoniste. Fino ad oggi l'unico fatto certo emerso è un disagio. I rumors hanno però arrecato un danno non solo alle persone coinvolte, ma anche alle figure che esse stesse rappresentano all'interno del Carnevale e alla manifestazione nel suo insieme".
Per questo si è deciso di avviare tutti gli atti formali necessari alla sostituzione del Generale A. B., "al fine di consentirgli di difendersi nelle forme e nelle sedi che riterrà più opportune".

Le presunte molestie

Prima di sporgere denuncia per molestie, la donna si è dimessa da vivandiera del Carnevale. A. B., che quest'anno avrebbe dovuto vestire i panni del personaggio maschile più importante del Carnevale eporediese, avrebbe tempestato il telefono della vittima per un paio di settimane, invitandola a prendere dei caffè. I messaggi, inviati privatamente tramite WhatsApp, si sarebbero fatti sempre più espliciti e spinti, nonostante i rifiuti della donna.

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