Torino, svastica e “Sieg Heil” su casa della figlia di un partigiano

Piemonte
Immagine di archivio (ANSA)

Sul campanello dell’abitazione, situata nel quartiere Vanchiglia, è stato trovato anche il simbolo delle SS. La donna ha sporto denuncia alla Digos. In Piemonte è il terzo episodio, dopo quelli avvenuti a Mondovì e nel capoluogo pochi giorni fa 

Due piccole etichette con la scritta “Sieg Heil”, il simbolo delle SS e una svastica sono state trovate sul campanello dell’appartamento di una donna iscritta all’Anpi e figlia di un partigiano nel quartiere Vanchiglia, a Torino. La cittadina ha sporto denuncia alla Digos. In Piemonte si tratta del terzo episodio, dopo quelli avvenuti a Mondovì (IL CASO), su cui sta indagando la procura di Cuneo, e nel capoluogo, su cui sono in corso gli accertamenti della Digos

"Qui ebrei" a Mondovì

La scritta antisemita "Juden hier", che significa "qui ci sono ebrei", è comparsa a Mondovì, in provincia di Cuneo, sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944, una delle grandi voci dell'orrore dei lager. A riferirlo è stato lo stesso Rolfi, con un post su Facebook. La scritta è comparsa nella notte sulla porta della casa, dove la donna ha vissuto fino alla morte, avvenuta nel 1996. La via dove si trova la casa è stata intitolata a lei alcuni anni fa.

La scritta antisemita a Torino

"Crepa sporca ebrea" è invece la scritta comparsa durante la Giornata della Memoria di un palazzo di Corso Casale, in zona pre-collina a Torino. Maria Bigliani, la 65enne di origini ebraiche figlia della staffetta partigiana Ines Ghiron che ha ritrovato il graffito sull'androne del palazzo torinese in Corso Casale, in cui vive, ha dichiarato: "Per ora non cancellerò la scritta. Voglio lasciarla come testimonianza di un gesto razzista, che non dovrebbe più accadere. Nella mia vita di battute stupide e razziste ne ho subite, ma ho sempre risposto per le rime. Mia madre mi avrebbe detto 'denuncia' ed è quello che ho fatto". Sull'accaduto sta indagando la Digos, che ha acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza dello stabile per risalire all'identità dell'autore. La procura sta valutando l'ipotesi di aprire un fascicolo per minacce aggravate dalla finalità di discriminazione etnica, razziale o religiosa.

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