Morto Gino Marchesin, tra ultimi reduci della strage di Cefalonia

Piemonte

Marchesin, scomparso all’età di 96 anni, aveva raccontato l’orrore delle truppe italiane allo sbando nel libro 'Io, schiavo di Hitler' 

Si è spento ad Acqui Terme, all’età di 96 anni, Gino Marchesin, uno degli ultimi reduci della strage di Cefalonia e Corfù nel 1943. Dopo l’armistizio di Cassibile del 3 settembre, reparti tedeschi sterminarono in pochi giorni, ubbidendo a un ordine di Hitler, migliaia di soldati della Divisione italiana Acqui, ormai abbandonati sull’isola greca. Terminata la strage di massa, gli ufficiali italiani superstiti furono uccisi in quello che è passato alla storia come l’"eccidio della Casetta rossa".

La prigionia

Marchesin aveva raccontato l’orrore delle truppe italiane allo sbando nel libro 'Io, schiavo di Hitler'. Sopravvissuto alla strage, si rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e fu fatto prigioniero nelle isole greche. Iniziò un lungo periodo di prigionia nei territori sotto il dominio del Reich, durante il quale passò molti mesi anche nel lager di Belgrado. "Non ci davano nemmeno un pezzo di pane e avevamo tanta paura”, ricordò Marchesin nel 2017, in un intervento dal palco dell’Ariston in occasione del Premio Acqui Storia. "Ho visto morire uno dopo l'altro moltissimi dei miei compagni. E' una cosa che non si può descrivere", disse Marchesin, commuovendo la platea.

Le parole del sindaco di Acqui Terme

Condoglianze alla famiglia dal sindaco di Acqui Lorenzo Lucchini. "Ci stringiamo a tutti coloro che hanno potuto conoscerlo e amarlo. Marchesin lascia orfani tutti noi della sua preziosa testimonianza. Rimane il ricordo dell'emozione suscitata all'Ariston in quella che è stata una delle edizioni più toccanti del Premio Acqui Storia".  

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