Smog a Torino, da 20 giorni Pm10 oltre i limiti: scatta semaforo viola

Piemonte

Il blocco delle auto riguarderà quindi anche i diesel Euro 5 immatricolati dopo il gennaio 2013 e sarà esteso dalle 7 alle 20, anziché dalle 8 alle 19 

A Torino non cessa l'emergenza smog, tanto che in città è scattato il semaforo viola. Lo rende noto la Città di Torino, aggiungendo che ieri è stato il ventesimo giorno consecutivo in cui i livelli di polveri sottili hanno oltrepassato la sognia consentita dalla normativa europea. Da domani, pertanto, lo stop alla circolazione riguarderà anche i diesel Euro 5 immatricolati dopo il gennaio 2013 e sarà esteso dalle 7 alle 20, anziché dalle 8 alle 19. Restano in vigore tutte le altre misure già adottate. 

Livello di allerta

Il livello di allerta viola scatta per la prima volta, oltre che a Torino, anche nei comuni dell'area metropolitana di Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria. Proseguono invece le limitazioni di livello arancione nei comuni di Carmagnola, Chieri, Rivalta e Vinovo. Le concentrazioni di Pm10, che nei giorni scorsi hanno superato i 105 microgrammi al metro cubo, contro un limite di 50 microgrammi al metro cubo, si mantengono su valori estremamente elevati ma - informa la Città metropolitana - non mostrano significativi peggioramenti.

I divieti

Rimane in vigore il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti per la classe 4 stelle; l'introduzione del limite di 19 gradi (con tolleranza di 2 gradi) per le temperature medie negli edifici; il divieto di ogni tipologia di combustione all'aperto (falò rituali, barbecue e fuochi d'artificio, scopo intrattenimento, etc...); il divieto di spandimento dei liquami zootecnici. 

Comitato Torino Respira: "Procedere per disastro ambientale"

Alcune settimane fa, tramite una nota inviata in Procura, il comitato Torino Respira ha invitato l’autorità giudiziaria a procedere per il reato di "disastro ambientale”. Nel documento, secondo quanto si è appreso, si afferma che "da numerosi anni" la gestione del problema da parte delle autorità comunali e regionali è "del tutto inadeguata". A Palazzo di Giustizia è ancora aperto un fascicolo di indagine originato, nel 2017, da un esposto di un esperto di questioni ambientali in seguito diventato legale rappresentante del comitato.

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