Prestiti a un tasso del 300 per cento: arrestati usurai nel Torinese

Piemonte
Immagine di archivio (ANSA)

La guardia di finanza ha ammanettato una coppia questa mattina a Caluso. I soggetti rilasciavano denaro alle vittime, per poi richiedere ingenti somme come interessi. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato il patrimonio dei 2 individui, che ammonta a oltre 300mila euro 

La guardia di finanza ha arrestato una coppia di usurai questa mattina a Caluso (in provincia di Torino). Si tratta di un disoccupato (che è stato portato in carcere) e della convivente (per cui è stato disposto il divieto di avvicinarsi alle vittime), la quale svolge la professione di operatrice presso una casa di riposo di Brandizzo (nel Torinese). I due, dopo aver rilasciato prestiti, richiedevano un tasso anche del 300 per cento annuo sulla somma. Le Fiamme Gialle hanno inoltre disposto il sequestro dell’intero patrimonio dei soggetti, che ammonta a oltre 300mila euro. La posizione di alcuni complici è al vaglio della procura di Ivrea (nella medesima provincia).

Le indagini

Le indagini sono state avviate nel 2017, dopo la segnalazione di operazioni sospette in merito alle normative antiriciclaggio, che ha permesso fin da subito di individuare alcune vittime della coppia, tutte residenti nel Canavese.

Il sistema dei prestiti

La coppia rilasciava somme di denaro a pensionati che non riuscivano a pagare l'affitto mensile, piccoli imprenditori in difficoltà e familiari di soggetti in precarie condizioni economiche. I prestiti venivano effettuati in contanti, mentre il denaro veniva scambiato a domicilio, fuori da esercizi pubblici e anche nei pressi di caselli dell'autostrada A4 Torino-Milano. Oltre che a Caluso, la coppia operava a Chivasso, Borgaro Torinese, Mazzé, Val della Torre, Verolengo, Vinovo e Rondissone (tutti Comuni in provincia di Torino). Una volta ricevuti i soldi, le vittime trovavano poi costrette a dover restituire somme ingenti, con tassi anche del 300 per cento annuo.

Il sequestro

La guardia di finanza ha sequestrato migliaia di euro in contanti, assegni e cambiali, alcuni nascosti in un doppiofondo della cucina nella casa dei due. È stato inoltre requisito l’intero patrimonio della coppia, costituito da cinque immobili ubicati a Caluso e Carini (in provincia di Palermo), conti correnti e di deposito.  

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