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Inchiesta Ndrangheta in Piemonte: Roberto Rosso non risponde alle domande del gip

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)

L'ex assessore, che si è dimesso dalla carica ed è stato espulso da Fratelli d'Italia, è comparso oggi pomeriggio davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia nel carcere delle Vallette, facendo scena muta

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Roberto Rosso, l'assessore della Regione Piemonte arrestato nell'ambito dell'inchiesta 'Fenice' della guardia di finanza per le infiltrazioni della 'ndrangheta nel Torinese, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio con il gip. Nei suoi confronti viene ipotizzato il reato di voto di scambio politico-mafioso. Rosso, che si è dimesso dalla carica di assessore ed è stato espulso da Fratelli d'Italia, è comparso oggi pomeriggio davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia nel carcere delle Vallette, facendo scena muta.

L'avvocato: "È totalmente estraneo alla 'ndrangheta"

"Per una persona come lui, totalmente estranea a realtà di tipo 'ndranghetista, ci vuole tempo - afferma l'avvocato difensore Giorgio Piazzese -. Deve metabolizzare una notevole mole di atti, che non abbiamo ancora avuto il tempo di studiare. Li leggeremo e valuteremo il da farsi".

Coinvolto anche l'imprenditore Burlò

L'imprenditore Mario Burlò, anche lui arrestato nell'ambito dell'inchiesta della guardia di finanza per le infiltrazioni della 'ndrangheta nel Torinese, "intende presentarsi spontaneamente avanti i magistrati inquirenti per chiarire la propria posizione". A renderlo noto sono stati i suoi avvocati, Maurizio Basile e Domenico Peila, annunciando che nell'interrogatorio di garanzia di lunedì mattina, nel carcere di Asti dove è recluso, non risponderà chiedendo di essere sentito dai pm.

Le accuse

Sono due i provvedimenti per i quali Burlò è indagato. "Il primo - spiegano i legali - è relativo a ipotizzate violazioni fiscali, per cui si procede a piede libero, e ha comportato il sequestro di beni e aziende. Il secondo, di cui all'emissione del provvedimento restrittivo della libertà personale, riguarda una ipotesi di concorso esterno per episodi circostanziati". Fatti, questi ultimi, che Burlò "contesta recisamente, potendo già allo stato fornire una spiegazione su ciascuna delle vicende che lo vedono apparentemente coinvolto con soggetti terzi con riferimento a situazioni altre che nulla hanno a che fare con le attività del consorzio di cui è a capo", concludono gli avvocati.