Torino, clochard accoltellata in strada: fermato un 21enne

Piemonte
I rilievi sul luogo dell'accoltellamento (ANSA)

La donna, aggredita a Borgo Dora, è stata ferita da tre profondi fendenti ed è stata ricoverata in codice rosso all’ospedale San Giovanni Bosco. Non è in pericolo di vita

Un 21enne originario della Guinea Bissau, regolare in Italia, è stato fermato a Torino dalla polizia con l'accusa di aver accoltellato con i cocci di una bottiglia una senzatetto di 34 anni, di origine nigeriana. Gli agenti di una volante hanno fermato il ragazzo sul Ponte Mosca, non lontano dal luogo del delitto; si era cambiato i vestiti, ma è stato riconosciuto per un taglio alla mano che si era procurato colpendo al volto la donna, ricoverata in gravi condizioni all'ospedale San Giovanni Bosco. Sui motivi dell'aggressione sono in corso ulteriori accertamenti da parte della polizia. L'uomo era già stato sottoposto all'obbligo di firma.

L'aggressione

La vittima, che ha problemi psichici, è stata ferita da tre fendenti a Borgo Dora, piccolo rione storico davanti al Sermig, l'Arsenale della Pace fondato 55 anni fa da Ernesto Olivero. Testimoni riferiscono di aver visto la 34enne negli ultimi tempi dormire sotto la tettoia del ponte Carpanini, dove si è creata un giaciglio di fortuna con cartoni e coperte. Al momento la prognosi è di 40 giorni salvo complicazioni.

La storia della 34enne

"Ha vissuto per tre anni sugli scalini del ponte Carpanini perché voleva vedere il fiume. Ha sempre detto che così si sente a contatto con i suoi due figli in Nigeria". A raccontare la storia della 34enne è Simona Pagani, responsabile accoglienza del Sermig di Torino. "Quattro anni fa l'abbiamo accolta al Sermig e abbiamo seguito la sua richiesta di rimpatrio", spiega Pagani, aggiungendo che, il giorno della partenza, la donna non è salita sull’aereo, scomparendo per un anno prima di crearsi un giaciglio sotto la tettoia del ponte. "Le abbiamo proposto una stanza, anche da sola, ma non ha mai accettato", dice ancora Pagani. "La sua è una storia faticosa: vittima di sfruttamento sessuale, ha perso lucidità. La sua testa non ha retto. Spesso chiedeva ciò di cui aveva bisogno, ma di lasciare il suo posto sotto la tettoia del ponte non ne ha mai voluto sapere. Non voleva lasciare il fiume".

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