Donna uccisa a Trecate, sul corpo i segni di settanta coltellate

Piemonte
Le forze dell'ordine sul luogo del delitto (ANSA)

Lo ha stabilito l’esame autoptico eseguito oggi sul cadavere di Barbara Grandi, la 39enne assassinata nella notte tra il 19 e il 20 novembre nella sua abitazione. Il killer avrebbe infierito sulla vittima anche dopo la sua morte 

Barbara Grandi è stata uccisa con settanta coltellata. È questo l’esito dell’autopsia eseguita oggi sul corpo della 39enne assassinata nella sua abitazione di Trecate nella notte tra il 19 e il 20 novembre. Secondo gli accertamenti medico legali, la vittima è stata colpita al petto e il killer avrebbe infierito anche dopo la morte della donna.
In carcere, accusato di omicidio aggravato, il compagno, Domenico Horvat, il quale ai carabinieri ha raccontato che ad uccidere la convivente sono state alcune persone che hanno fatto irruzione nell’appartamento ma il suo racconto non ha trovato riscontri negli accertamenti effettuati.

La ricostruzione

Stando ai primi accertamenti, l’omicidio sarebbe avvenuto alle 3:30 del 20 novembre al culmine di un litigio tra i due, come lascia presupporre la testimonianza di alcuni vicini, che proprio a quell’ora hanno sentito delle grida. È stato poi l’uomo a dare l’allarme intorno alle 7 del mattino, dicendo di aver trovato la proprio compagna senza vita. I due stavano assieme da tre anni e condividevano un contesto familiare molto difficile: i servizi sociali di Trecate erano intervenuti più volte e avevano allontanato da casa sia i due figli avuti dalla donna da una precedente relazione, sia il figlio del 30enne avuto da un'altra. La coppia aveva un altro bambino, di neppure due anni, che di recente è stato loro tolto.

Fiaccolata in ricordo della vittima

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il sindaco di Trecate, Federico Binatti, ha indetto per questa sera una fiaccolata silenziosa per le vie della cittadina per ricordare Barbara Grandi. “La città è scioccata. Siamo una realtà di oltre ventimila abitanti, ma tutti si conoscono e, proprio per questo, ciascuno si sente emotivamente coinvolto. Da parte nostra, non possiamo fare altro che continuare a tutelare e a sorreggere i minori indirettamente coinvolti, ulteriori vittime in questa vicenda", aveva commenta il primo cittadino il giorno stesso dell’omicidio.

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