Cuneo, tengono il cadavere di una donna morta in casa per 17 anni: assolti marito e figlio

Piemonte
Immagine di archivio (ANSA)

I familiari, residenti a Borgo San Dalmazzo, erano imputati per l'occultamento del cadavere di una "santona" venerata in paese, ma la corte d’appello di Torino ha fatto decadere ogni accusa

Il corpo imbalsamato di una donna venerata come una "santona" è stato tenuto in casa a Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, per ben 17 anni da A.P, A.P. e E.A., ossia marito, figlio (entrambi accusati di occultamento di cadavere) e sorella del genero della defunta (su cui pendeva il reato di favoreggiamento). I tre, condannati in primo grado nel 2015 (A.P e A.P. a un anno di reclusione, E.A. a soli 4 mesi), sono stati assolti dalla corte d’appello di Torino "per non aver commesso il fatto". Gli altri membri della famiglia imputati (V.A. e D.P., cioè il genero e la nuora della "santona"), che abitavano nell’appartamento vicino all’alloggio in cui era conservata la salma, hanno invece patteggiato la pena a un anno. Il pg Giancarlo Avenati Bassi ha chiesto "il non doversi procedere" per prescrizione.
L’avvocato Michele Forneris ha commentato: "Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, ma per ora siamo molto soddisfatti. È stata riconosciuta la natura istantanea del reato, cioè tutto quello che è successo dopo la morte della donna è stato giudicato non rilevante".

La vicenda della "santona" e le indagini

Il cadavere di Graziella Giraudo (questo il nome della "santona") era stato trovato dai carabinieri nel 2013 dopo che nessuno l’aveva vista alla veglia funebre della sua coinquilina. Di lei, a cui si rivolgevano fedeli da tutta Italia, non si avevano notizie dalla fine degli anni ’90. In molti avevano creduto che fosse partita per un viaggio. La signora Giraudo era considerata una guaritrice e conduceva una vita riservata, perciò in paese si vedeva poco. I militari hanno ritrovato il suo corpo, conservato in una stanza chiusa a chiave, con la mano in segno di benedizione. Gli inquirenti avevano trovato un diario (tenuto dai suoi sostenitori) in cui si ipotizzava la resurrezione della donna.

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