È quanto riferito dai vigili del fuoco alla procura del capoluogo piemontese che coordina le indagini. La "natura distruttiva" del rogo, infatti, non consente di individuare l’origine delle fiamme
La "natura distruttiva" dell'incendio avvenuto alla Cavallerizza Reale di Torino è stata tale che "non ha permesso di risalire alle cause". È quanto hanno comunicato i vigili del fuoco alla procura del capoluogo torinese, che sta indagando sul rogo scoppiato all'alba di lunedì 21 ottobre nel complesso monumentale patrimonio dell’Unesco (FOTO). Gli inquirenti hanno fatto sapere che proseguiranno gli accertamenti per scoprire l'origine delle fiamme che hanno danneggiato il tetto e le ex stalle della struttura. Il fascicolo è stato affidato al procuratore aggiunto Patrizia Caputo e al sostituto procuratore Paolo Scafi.
L’incendio
Il rogo è scoppiato intorno alle 7:20 di lunedì 21 ottobre e ha interessato il tetto e le ex stalle, chiamate 'Le Pagliere', dove si trovano i magazzini in cui viene accatasto materiale di risulta. Dal 2014 alcuni spazi della struttura sono occupati da esponenti dei centri sociali. Quando le fiamme sono divampate, raccontano gli occupanti, “c'era già gente nei laboratori. C'erano anche persone che hanno passato lì la notte. Questo incendio ci lascia perplessi. Ci sono coincidenze molto strane. Il rogo è scoppiato nove giorni prima della presentazione del Programma unitario di valorizzazione del Comune in un'area che non è frequentata”. Cinque anni fa, la Cavallerizza fu danneggiata da un altro incendio.