Torino, 39enne muore dopo rissa: medico accusato di omicidio colposo

Piemonte

L’accusa deriva dal fatto che al paziente, cui era stato prescritto il digiuno, sarebbe stato servito un pasto. L’uomo che aveva aggredito la vittima è invece imputato di lesioni aggravate 

Una dottoressa dell'ospedale San Giovanni Bosco di Torino è accusata omicidio colposo nel processo per la morte di Christian Fuentes Sanchez, un peruviano di 39 anni aggredito fuori da un locale in via Lauro Rossi, a Torino, la notte del 22 luglio. Dopo alcuni giorni di ricovero, i medici avevano decretato la morte cerebrale del 39enne, a causa di complicazioni respiratorie.

La vicenda

L’accusa di omicidio colposo deriva dal fatto che la donna avrebbe permesso che al paziente venisse servito un pasto nonostante gli fosse stato prescritto il digiuno. L’uomo che aveva aggredito il 39enne fuori dal locale, un 25enne romeno, è invece imputato di lesioni aggravate. Inizialmente era stato accusato di omicidio preterintenzionale ma la sua posizione è cambiata a seguito dei risultati di una consulenza disposta dal pm Gianfranco Colace: secondo i consulenti, Fuentes sarebbe morto per soffocamento a causa dei liquidi ingeriti.

Le parole della difesa

"La somministrazione di un pasto -sottolinea l'avvocato Gian Maria Nicastro, legale della dottoressa imputata - è un atto sanitario e come tale risponde a rigorosissime procedure che sono state confermate da tutti i testimoni ascoltati nelle indagini difensive. La sorella di Fuentes dice che gli sarebbero stati serviti roast-beef e purè: una situazione che viene smentita da tre annotazioni, una nella cartella medica e due nella cartella infermieristica". "Fuentes ha avuto un peggioramento neurologico, evidenziato dalla tac - aggiunge il legale - Non ci sono tracce di assunzione di alimenti". L'indagine è coordinata dal pm Gianfranco Colace.  

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