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Torino, comitato CaroMensa: "Su pasto da casa nessun passo indietro"

Piemonte
Foto di archivio (Fotogramma)

Il comitato ha pubblicato un post su Facebook in riferimento alla sentenza emessa ieri dalla Cassazione, con la quale si stabilisce che non esiste un ‘diritto soggettivo’ a mangiare il panino portato da casa nell'orario della mensa e nei locali scolastici

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"La coesistenza del pasto da casa col servizio comunale è stata per tre anni gestita in tutte le scuole, non esistono ragioni logiche e giuridiche per fare un passo indietro". Lo afferma su Facebook il comitato torinese 'CaroMensa', dopo la sentenza della Cassazione, che ieri, 30 luglio, ha stabilito che non esiste un ‘diritto soggettivo’ a mangiare il panino portato da casa nell'orario della mensa e nei locali scolastici. "Come genitori - è l'invito del comitato - dovete pretendere la stessa organizzazione. In caso diverso, dovranno assumere provvedimenti in consiglio di istituto. Mandateceli per valutare se impugnarli. Non mollate. Tutti insieme possiamo farcela".

"Trattativa dovrà intercorrere tra famiglie e dirigenze scolastiche"

"Come scrive anche la Corte di Cassazione - continua il comitato-, il diritto al pasto da casa non è un diritto assoluto ma è un diritto sociale all'istruzione condizionato alle scelte (che devono essere legittime) dei dirigenti scolastici chiamati a ricercare soluzioni che realizzino un bilanciamento dei contrapposti interessi. Da domani - si legge ancora nel post - la trattativa dovrà intercorrere direttamente tra le famiglie e le dirigenze scolastiche, ciò al fine di individuare quella soluzione che consenta, come scrive anche la Corte di Cassazione, di realizzare bilanciamento dei diversi interessi. Sarà poi eventualmente il giudice amministrativo a stabilire se le scelte dei dirigenti - ove rispondenti ai desiderata del comune - sono o meno rispettosi della legge", conclude il comitato.