Torino, blitz contro l'estrema destra: perquisiti militanti e sedi

Piemonte
Foto di archivio (Fotogramma)

L'operazione della Digos è scattata all'alba di martedì 9 luglio e ha interessato i locali di Legio Subalpina, in corso Allamano, e le abitazioni dei membri di Forza Nuova e Rebel Firm di Ivrea. Arrestato un 28enne

All'alba di martedì 9 luglio è scattata un'operazione della Digos che ha perquisito la sede di Legio Subalpina, in corso Allamano a Torino, le abitazioni dei militanti di Forza Nuova e dei rappresentanti del gruppo di estrema destra Rebel Firm di Ivrea. Gli agenti hanno arrestato per detenzione di munizionamento di armi da guerra, Fabio Carlo D'Allio, leader del gruppo di area skin Legio Subalpina.

Armi, simboli nazisti e ultras juventini

Materiale con simboli fascisti e nazisti, coltelli a scatto, mazze, tirapugni, un machete, manganelli telescopici, pistole giocattolo e fucili per soft-air sono stati sequestrati nella sede cittadina del gruppo skin Legio Subalpina, inaugurata lo scorso 2 marzo, nelle abitazioni di una decina di militanti di Forza Nuova e del gruppo di estrema destra di Ivrea, Rebel Firm. Gli agenti hanno trovato anche vestiti, adesivi, stendardi, caschi riconducibili ai gruppi ultrà della Juventus 'Drughi Giovinezza' e 'Tradizione Antichi Valori'. Gli investigatori hanno riscontrato anche collegamenti con le formazioni oltranziste di 'Generazione identitaria' e il movimento anglosassone 'Combat18 (I combattenti di Adolf Hitler)'.

Il militante arrestato

D'allio, 28 anni, lavora per una ditta che smista la corrispondenza privata ed è già noto alle forze dell'ordine per rapina, danneggiamento, rissa, porto abusivo di armi e manifestazione fascista. Nella sua abitazione, gli agenti della Digos hanno trovato, oltre a diverso materiale con simbologia fascista e nazista, anche munizioni da guerra.

Le indagini

L'operazione è scattata dopo che, il 22 maggio, a pochi giorni dal voto per le Europee e le Regionali in Piemonte, un gruppo di militanti di Forza Nuova aveva srotolato uno striscione in corso Unità d'Italia con le frasi "Spezza le catene dell'usura. Vota fascista, vota Forza Nuova". Luigi Cortese, coordinatore cittadino del partito, era stato denunciato per apologia di fascismo e, il 20 giugno, erano scattate perquisizioni nella sede torinese di Forza Nuova, nei locali di Rebel Firm e nelle case di quattro militanti. Durante l’operazione erano stati rinvenuti e sequestrati mazze da baseball e 25 scudi in plexiglass con i simboli di estrema destra.

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