Torino, perde le dita a causa di un petardo: impiantata mano bionica

Piemonte
La mano bionica impiantata a Lorenzo Di Modica (ANSA)

"Questa protesi mi aiuta a tornare a credere nel futuro”, ha detto il 20enne vittima dell'incidente al quale è stata applicata una protesi che consente di compiere movimenti come prendere piccoli oggetti e allacciarsi le scarpe 

L'esplosione di un petardo, mentre festeggiava il Capodanno nella stazione sciistica di Bardonecchia, gli ha fatto perdere la mano destra, ma grazie al lavoro svolto dall'ospedale Cto di Torino ora ne usa una bionica.

Verso un nuovo futuro

Il caso è stato illustrato dai medici nella mattina di venerdì 5 luglio, alla presenza del protagonista, il 20enne di Druento, Lorenzo Di Modica. La protesi, che risponde agli impulsi cerebrali attraverso un elettrodo alimentato a batterie, è in fibra di carbonio e titanio, pesa meno di un chilo e può fare 12 movimenti diversi. La difficoltà è imparare a farli, attraverso una dura riabilitazione guidata da fisioterapisti altamente specializzati. Il processo può richiedere anche due o tre anni, ma Di Modica dopo un mese e mezzo è già in grado di compiere i movimenti fondamentali. "Questa protesi - ha detto Di Modica - mi aiuta a tornare a credere nel futuro. Ma lancio un appello a tutti affinché non si usino più i petardi, non si può mai sapere cosa può succedere".

La mano bionica

Subito dopo l'incidente il giovane è stato portato in elisoccorso all'ospedale Cto dove con tre ore di intervento l'equipe di Bruno Battiston è riuscita a ricostruire parti dell'anulare e del mignolo, amputando la parte di mano compromessa. Officina Ortopedica Maria Adelaide ha poi applicato al ragazzo la i-Digits, una protesi per amputazione parziale di mano che consente di compiere movimenti come prendere piccoli oggetti, allacciarsi le scarpe, indicare un oggetto.

Le parole dei medici

"Il caso di Lorenzo - ha affermato il direttore del dipartimento di Ortopedia, Giuseppe Massazza - ha trovato una soluzione. Ma il problema si ripete ogni anno. Il nostro messaggio forte è che bisogna evitare gli oggetti in grado di causare danni irreversibili". "In urgenza - hanno spiegato Battiston ed Elisa Dutto, la chirurga intervenuta - il chirurgo deve decidere rapidamente quali parte salvare e la scelta è sempre legata alla possibilità degli interventi ricostruttivi da fare successivamente o alla tipologia di protesi da adottare". "Nel caso di Lorenzo - ha aggiunto Roberto Ariagno, direttore di Officina Ortopedica Maria Adelaide - è stato salvato un muscolo basilare perché la mano potesse muoversi. L'elettrodo è stato posto su quel muscolo. Tramite una app sul telefonino, c'è anche un accesso immediato a 12 modelli di presa programmati".

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