Stamina, quattro assolti a Torino nel "filone bresciano" del processo

Piemonte
Foto di archivio

Gli imputati, in primo grado, erano stati condannati a due anni di reclusione per somministrazione di farmaci imperfetti. I giudici d’Appello hanno sancito che il fatto non sussiste  

Sono stati assolti in appello i quattro imputati a processo a Torino per il cosiddetto filone bresciano del caso Stamina. La causa si riferiva al periodo in cui la controversa terapia di Davide Vannoni venne sperimentata agli Spedali Civili di Brescia. In primo grado – la sentenza è stata pronunciata nel 2017 - i quattro erano stati condannati a due anni di di reclusione - con pena sospesa - e a 30mila euro di multa per somministrazione di farmaci imperfetti. Il tribunale del capoluogo piemontese non li aveva ritenuti responsabili dei reati di associazione a delinquere, abuso d'ufficio e truffa. I giudici della corte d’Appello hanno sancito che il fatto non sussiste. 

Gli imputati assolti

I quattro imputati assolti sono la ex direttrice sanitaria degli Spedali civili di Brescia, Ermanna Derelli, l'ex dirigente e referente del comitato etico Carmen Terraroli, la biologa Arnalda Lanfranchi e il pediatra Fulvio Porta. Il sostituto procuratore generale, Daniela Isaia, li accusava di somministrazione di farmaci guasti per la sperimentazione della cosiddetta terapia Stamina. Nei loro confronti aveva chiesto una pena di un anno e sei mesi con 25mila euro di multa ciascuno. L'indagine, nata intorno al metodo proposta da Davide Vannoni, era stata coordinata dal sostituto procuratore Raffaele Guariniello.

Ex direttore ospedale: "Sono stati anni durissimi"

"Finalmente è arrivato il momento di ridare dignità a noi coinvolti e all'Ospedale civile. Sono stati anni durissimi". A dirlo l'ex direttore sanitario dell'ospedale bresciano Ermanna Derelli, dopo la sentenza di assoluzione emessa dalla corte di Appello di Torino. "Siamo stati travolti da infamie - ha aggiunto -, ma sapevamo di avere la coscienza pulita. Dalle carte processuali abbiamo scoperto tanto. Finalmente emerge la verità e garantisco che non è stato facile reggere in questi anni di indagini e processi".

Le parole dell'avvocato dell'ex direttore sanitario

La sentenza della corte d'Appello di Torino sul cosiddetto filone bresciano del caso Stamina "è il giusto epilogo di una vicenda giudiziaria che dimostra come i dirigenti e i medici degli Spedali Civili di Brescia abbiano sempre agito in assoluta buona fede con l'unico scopo della salute dei pazienti". Lo ha dichiarato l'avvocato Massimo Bonvicini, che insieme al collega Luigi Chiappero, ha difeso l'ex direttore sanitario Ermanna Derelli. "Ne siamo sempre stati convinti - ha aggiunto - e ci siamo battuti per farlo emergere nel processo". Bonvicini sottolinea che "la sentenza totalmente liberatoria della Corte, che si aggiunge a quella con cui il tribunale, in primo grado, li aveva assolti da tutte le altre accuse, riconsegna dignità e onore a persone perbene. Oggi - ha concluso - la campana della giustizia suona a festa". 

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