I due coniugi, residenti in un condominio del quartiere Mirafiori, erano accusati di atti persecutori aggravati dall'odio razziale
Hanno patteggiato sei mesi di reclusione i due coniugi di Torino, accusati di atti persecutori aggravati dall'odio razziale, che per mesi avevano rivolto insulti e minacce alla vicina di casa di origini marocchine. Tra le frasi pronunciate dai due italiani, marito di 54 anni e moglie di 59, “state zitti marocchini di m...", "puzzate", e "veniamo su e vi facciamo un buco in fronte". I coniugi sono residenti in un condominio del quartiere Mirafiori, dove abita anche la vittima delle minacce insieme al figlio di 6 anni.
La pena
Gli episodi contestati dal PM Elisa Pazè si sono svolti dall'ottobre del 2017 al dicembre del 2018. La donna di origine marocchina infatti, intimorita e preoccupata dall'atteggiamento sempre più minaccioso dei vicini, si era rivolta alla polizia. I due italiani, in tribunale, si sono scusati per il loro comportamento: "Erano sorti degli screzi e abbiamo alzato i toni, ma non siamo razzisti". Entrambi verseranno alla parte lesa un indennizzo di 1.500 euro.
Il commento dei legali
"Che le parti si siano incontrate è stata la cosa più importante: si sono anche strette la mano", commenta l'avvocato Antonio Testa, difensore della coppia insieme al collega Agostino Terramosca. "I miei assistiti - ha spiegato - non volevano offendere nessuno per motivi razziali. E' stata una questione di mal vicinato e hanno alzato i toni in modo eccessivo". "La speranza - commenta l'avvocato di parte civile, Denise Monica Sasso - è che gli insulti e le minacce non capitino più. Sia la donna che il bambino avevano molta paura. Sono state dette frasi pesanti e sono accaduti episodi molto gravi. Speriamo che ora si possa iniziare un nuovo rapporto", conclude il legale.