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John Paul Jones al Torino Jazz Festival, unica data italiana del bassista dei Led Zeppelin

Piemonte
John Paul Jones (Getty Images)

Sul palco con lo storico musicista ci saranno il violoncellista Anssi Karttunen e il compositore e pianista Magnus Lindberg, con i quali ha dato vita tre anni fa alla nuova formazione 'Tres Coyotes' 

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L'unica data italiana del nuovo ensemble capitanato dal bassista dei Led Zeppelin John Paul Jones è in programma sabato 4 maggio a Torino al Conservatorio Giuseppe Verdi, nell'ambito del  Torino Jazz Festival. Sul palco con lo storico musicista il violoncellista Anssi Karttunen e il compositore e pianista Magnus Lindeberg, con i quali ha dato vita tre anni fa alla nuova formazione 'Tres Coyotes'.

"Ci siamo conosciuti per caso"

"Niente di ciò che suoniamo insieme ci sarebbe - ha spiegato Jones incontrando i giornalisti prima del concerto - senza i nostri background così diversi. La musica che facciamo non è frutto di una scelta a priori: semplicemente uno di noi inizia qualcosa, e gli altri reagiscono". Jones ha poi raccontato del primo incontro con Karttunen. "Ci siamo conosciuti per caso, in occasione di una master class a Santa Fe negli Usa. Io e Anssi abbiamo iniziato a conversare in albergo, bevendo un drink. Abbiamo parlato di improvvisazione e ci siamo trovati in grande sintonia. Ovviamente non avevamo la minima idea di come potesse essere provare a improvvisare insieme, visti i diversi mondi musicali da cui proveniamo. Ma quando abbiamo provato è stato fantastico e abbiamo capito che dovevamo continuare. Lui e Lindeberg collaboravano da trent'anni, erano i 'due coyote'... i 'Tres Coyotes' sono nati così".

"Siamo influenzati da tutta la musica che ascoltiamo"

"Ma noi musicisti - ha aggiunto il bassista dei Led Zeppelin - siamo influenzati da tutta la musica che ascoltiamo, non solo da quella che facciamo noi. Ci piace creare brani che ci toccano e ci elettrizzano, non abbiamo altri parametri. Poi incrociamo le dita e speriamo che piacciano anche agli altri". Un pezzo di successo "è tale se contiene al suo interno qualcosa di inusuale", ha poi rimarcato Lindeberg. E "se riesce - ha osservato Karttunen - a far arrivare a chi lo ascolta un messaggio". Quindi i Led Zeppelin - questa la curiosità dei giornalisti - quando 50 anni fa hanno inciso il loro primo album erano consapevoli del fatto che stavano facendo una rivoluzione? "Certamente!", ha risposto ridendo Jones, che poi ha aggiunto: "no, ovviamente scherzavo... e chi può saperlo"? Al momento non sono in agenda ulteriori date italiane: "I coyote - sostiene il trio - non sono animali pianificatori, decidono sul momento".