Così Antonio Leone, presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria: "Il rischio concreto è che, in un eventuale 'scaricabarile' di responsabilità fra magistrati e personale di cancelleria, tutto finisca nel dimenticatoio"
"Non può finire con le scuse del presidente della Corte d'Appello di Torino e con la giustificazione - ricorrente - della mancanza di personale". Lo afferma Antonio Leone, presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, a proposito della mancata esecuzione della sentenza a carico dell'assassino del ragazzo torinese che il giorno del delitto doveva essere in carcere per una condanna definitiva risalente al 20 giugno 2016.
Le dichiarazioni di Antonio Leone
Poi, ha proseguito: "Già nel 2017 l'allora presidente della Corte d'Appello di Torino aveva chiesto scusa per il fatto che uno stupratore di minorenni, condannato in primo grado a dodici anni di reclusione, fosse stato assolto per intervenuta prescrizione: l'appello era stato fissato dopo ben nove anni!. Mi auguro che l'indagine ministeriale disposta dal Guardasigilli Alfonso Bonafede non sia solo un annuncio sull'onda emozionale del momento di cui poi si perdono le tracce. Il rischio concreto è che in un eventuale 'scaricabarile' di responsabilità fra magistrati e personale di cancelleria tutto finisca nel dimenticatoio. Fino al prossimo episodio di indignazione popolare".