Torino, coniugi fanno fallire l'azienda: arrestati per bancarotta

Piemonte
foto di archivio (ANSA)
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I due sono accusati di aver dilapidato il patrimonio aziendale, distraendo i fondi dalle finalità d'impresa, al solo scopo di garantirsi un elevato tenore di vita 

Marito e moglie, amministratori di una società torinese operante nel settore del recupero e riciclaggio di rottami ferrosi, sono stati arrestati dalla guardia di finanza perché ritenuti responsabili di avere causato il fallimento dell'impresa sottraendo e dissipando risorse aziendali per circa 5,5 milioni di euro.

La bancarotta

Secondo l'accusa, i due a partire dal 2006, avrebbero occultato dai bilanci societari ingenti debiti, soprattutto tributari, fornendo così una falsa rappresentazione della situazione economico-finanziaria in danno a creditori e finanziatori. In questo modo avrebbero dilapidato il patrimonio aziendale distraendo i fondi dalle finalità d'impresa al solo scopo di garantirsi un elevato tenore di vita. I due sono ora accusati di bancarotta fraudolenta.

Gli arresti

I militari hanno sequestrato alcuni immobili, nel Comune di Baldissero, per un valore di oltre un milione di euro. Le due custodie cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Torino, sono giunte al termine di un'indagine condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo piemontese e coordinata dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dal Pm Elisa Pazè.

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