Incendio a Belmonte, devastato il parco naturale del Sacro Monte

Piemonte
Foto di archivio

Cinque famiglie sono state evacuate per precauzione a causa del fronte delle fiamme che ha continuato ad avanzare e che ha lambito anche il santuario patrimonio dell’umanità dell’Unesco

"C'è la necessità di colpire con durezza le persone che mettono a repentaglio, con il patrimonio naturalistico e ambientale, la vita delle persone". E' quanto afferma il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, in merito all'origine dolosa - confermata dai volontari Aib - dell'incendio divampato nel parco naturale del Sacro Monte di Belmonte tra Valperga e Pertusio, nel Torinese. Il governatore ha effettuato un sopralluogo nelle zone colpite dal fuoco: "Al momento mi sembra sotto controllo, ma ci sono dei punti in cui potrebbe riprendere", dice Chiamparino.

Lavori per spegnere gli ultimi focolai

L'enorme lavoro delle squadre di Aib e dei vigili del fuoco ha evitato il peggio. In nottata, quando si è placato il vento, le squadre di terra sono riuscite a ridurre il fronte delle fiamme. La situazione, al momento, è sotto controllo. Cinque famiglie sono state evacuate per precauzione. Tantissime le case che sono state lambite dal rogo, così come il santuario patrimonio dell'umanità dell’Unesco.

I precedenti roghi a Belmonte

Un altro grave incendio, di cui erano ancora ben visibili i segni prima del rogo delle scorse ore, aveva devastato i boschi del parco naturale del Sacro Monte di Belmonte, a fine aprile 2016. Anche quella volta era stato minacciato il monastero patrimonio Unesco e per spegnere le fiamme erano state impegnate 7 squadre dei Vigili del fuoco. Altri incendi nel parco di Belmonte si sono verificati nel '97 e nell'agosto 2003.

Focolai sulle colline di Serravalle Sesia

Un altro incendio è scoppiato nella notte tra lunedì 25 e martedì 26 marzo a Bornate, frazione di Serravalle Sesia, in provincia di Vercelli, a cavallo con il territorio biellese. Alcune squadre di vigili del fuoco stanno spegnendo i roghi che si sono sviluppati sulle colline, in alcune zone disabitate. Non c'è stato alcun rischio, a quanto si apprende, per le abitazioni sottostanti. La prefettura di Vercelli ha monitorato la situazione che sembra essere sotto controllo.

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