Piazza San Carlo di Torino, la 'banda dello spray' vuole patteggiare

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)

Dieci gli imputati, accusati di furti e rapine messi a segno in diverse località italiane e straniere. Il gruppo colpì anche la sera del 3 giugno 2017 durante la proiezione della finale di Champions League 

Vuole patteggiare la maggior parte dei componenti della cosiddetta 'banda dello spray', il gruppo di giovanissimi torinesi di origini magrebine, responsabili di furti e rapine, che fra l'altro colpì in Piazza San Carlo, a Torino, la sera del 3 giugno 2017, scatenando il panico tra la folla di tifosi radunata per seguire sul maxischermo la finale di Champions League. Gli imputati sono dieci e sono chiamati a rispondere, a vario titolo, di diversi colpi messi a segno in diverse località italiane e straniere tra cui Londra, Zurigo e Berna. I fatti di Piazza San Carlo sono però oggetto di un processo separato a quattro di loro. All'udienza preliminare, che ha preso il via questa mattina nel capoluogo piemontese, sono cominciate, tra gli avvocati difensori e i pubblici ministeri della procura, le discussioni sulla quantificazione della pena: si parla, secondo quanto si è appreso, di poco meno di cinque anni per le posizioni considerate più gravi.

Come agiva la banda

La banda si serviva di spray al peperoncino e agiva in luoghi affollati, in prevalenza eventi musicali, per rubare approfittando della confusione. I pubblici ministeri Roberto Sparagna e Paolo Scafi hanno messo a punto una settantina di capi d'accusa, dove sono elencati i dettagli relativi a 13 rapine e 29 furti. La banda ha colpito nel 2017 a un concerto di Justin Bieber a Monza, ai festival Notting Hill di Londra e Tomorrowland di Boom (Belgio), a un'esibizione della cantante Elisa a Torino e poi a Firenze, Milano Reggio Emilia, Padova, in Francia e in Svizzera.

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