Torino, gravi danni al carcere Lorusso dopo il corteo degli anarchici

Piemonte
Immagine d'archivio (Agenzia Fotogramma)

All’interno del capannone andato in fiamme si svolgevano attività didattiche e ricreative che coinvolgevano circa 45 detenuti: spazi ed attrezzature sono andati distrutti 

La Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri Onlus, proprietaria del capannone del carcere 'Lorusso e Cutugno' di Torino andato a fuoco domenica scorsa, 10 febbraio, è stata costretta a sospendere i corsi per i detenuti, che si svolgevano negli spazi andati distrutti. A renderlo noto, con un comunicato stampa, è la stessa Fondazione.

L'incendio 

Il rogo era scoppiato a seguito della manifestazione innescata dalla chiusura del centro sociale Asilo occupato. A causare il principio d’incendio, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il lancio di un razzo di segnalazione nautica, caduto nell'isola ecologica tra il padiglione 'C' e il padiglione 'B' della casa circondariale, provocando la combustione di rifiuti e un'alta colonna di fumo.

"Danno grave anche per i detenuti"

"L'attacco - si legge nel comunicato della Fondazione - ha provocato un incendio, con conseguente crollo del capannone in cui la Fondazione gestisce i corsi di panificazione, pasticceria e cucina, che coinvolgono 45 persone. Gli spazi e le attrezzature, indispensabili per l'attività didattica, sono andati distrutti. La Casa Circondariale si è detta disponibile ad individuare altri spazi, ma la Fondazione deve dotarsi nuovamente della cucina e di tutti gli strumenti necessari, per un valore di oltre 15.000 euro". "A seguito degli scontri, Casa di Carità si trova a pagare un prezzo molto alto - spiega il presidente della Fondazione, Attilio Bondone -. La sospensione dei corsi costituisce un grave danno anche per i detenuti che desiderano creare le basi per un reinserimento nella società, dopo il termine della pena".

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