Torino, sgombero dell'Asilo occupato: scontri tra manifestanti e polizia, 3 arresti

Piemonte
Tensioni durante lo sgombero del centro sociale Asilo occupato a Torino (ANSA)

Raggiunto corso Palermo, la polizia, in tenuta antisommossa, ha eseguito una carica di alleggerimento sul corteo di antagonisti. I tre manifestanti sul tetto sono poi scesi dopo oltre ventiquattr'ore di resistenza

Un corteo di circa 300 persone ha manifestato ieri sera, partendo da via Cecchi a Torino, contro lo sgombero dell’Asilo occupato avvenuto all’alba di ieri, giovedì 7 febbraio. Raggiunto corso Palermo, la polizia, in tenuta antisommossa, ha eseguito una carica di alleggerimento contro i manifestanti, che hanno lanciato bottiglie e petardi. I manifestanti hanno poi ripreso il corteo per le strade di Borgo Aurora, seminando cassonetti dell'immondizia alle loro spalle e causando notevoli disagi alla viabilità della zona. Gli antagonisti sono passati per piazza Santa Giulia, via Cesare Baldo per poi dirigersi verso Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell'Università di Torino.

Gli arresti

A seguito degli scontri, la polizia ha eseguito quattro fermi: tre persone sono state arrestate dalla Digos della Questura di Torino per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, mentre il quarto è indagato in stato di libertà per il medesimo reato. Gli anarchici hanno cercato più volte di aggirare gli sbarramenti predisposti dal questore, Francesco Messina, a protezione dell’immobile sgomberato, dove erano in corso le operazioni di muratura e messa in sicurezza dell’edificio. I manifestanti si sono poi diretti verso la zona di piazza Santa Giulia e, successivamente, sono tornati in via Cecchi, sede dell'emittente radiofonica Radio Blackout. Durante la manifestazione sono stati identificati circa 60 anarchici. Sono in corso ulteriori indagini.

Scesi dal tetto i tre anarchici

Sono scesi dal tetto dell'Asilo i tre anarchici che per oltre 24 ore hanno resistito all'operazione. Si tratta di due ragazze e di un ragazzo. Due manifestanti, tra cui Lorenzo Salvato, 30 anni, uno dei sei destinatari delle misure cautelari in carcere disposte dal Gip di Torino, erano già scesi dal tetto questa mattina, su richiesta del Gruppo Antiterrorismo della Procura del capoluogo piemontese.

Le accuse di sabotaggio

Le accuse nei confronti dei sei arrestati sono associazione sovversiva, istigazione a delinquere e detenzione, fabbricazione e porto, in luogo pubblico, di ordigni esplosivi. Ai sei arrestati sono contestati, a vario titolo, 21 azioni di sabotaggio contro aziende e fornitori dei centri di espulsione, nell'ambito della campagna annunciata a fine 2015 'I cieli bruciano'. L'obiettivo del gruppo, secondo gli inquirenti, era sovvertire le politiche del governo sulla questione migranti, anche sostenendo rivolte al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR). Il centro sociale sgomberato sarebbe stato la base logistica e operativa della cellula anarchica sovversiva.

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