Piazza San Carlo, tra 60 giorni il verdetto dell'autopsia su Marisa Amato

Piemonte
Immagine d'archivio (ANSA)

La donna, 65 anni, era rimasta paralizzata a causa delle ferite riportate il 3 giugno 2017, quando venne travolta dalla folla in preda al panico 

Si è svolta oggi, giovedì 31 gennaio, l’autopsia sul corpo di Marisa Amato, morta il 25 gennaio. La donna, 65 anni, era rimasta paralizzata a causa delle ferite riportate il 3 giugno 2017 durante i fatti di Piazza San Carlo, quando venne travolta dalla folla in preda al panico. Il medico legale incaricato dalla procura si è riservato di depositare il verdetto fra due mesi, anche alla luce degli esami istologici. A eseguire l'autopsia, davanti ai consulenti di parte, è stato il medico legale Fabrizio Bison.

Escluse patologie congenite

A quando si apprende, l'esame medico ha escluso patologie congenite. La morte potrebbe dunque essere conseguenza della tetraplegia e delle successive complicanze dovute al trauma. Il medico legale ha acquisito la documentazione medica per capire l'evoluzione delle condizioni di salute di Marisa Amato.

Gli indagati

Per gli specialisti interpellati dai medici dell'ospedale Molinette, accusati di non essersi accorti della lussazione vertebrale che ha reso la donna tetraplegica, il decesso sarebbe dovuto direttamente al trauma subito e non sarebbe, invece, la conseguenza di una cattivo trattamento terapeutico nelle settimane successive.
 

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