Flash mob contro l’apertura di un fast food, tafferugli all’Università di Torino

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)

I ragazzi, respinti dopo aver cercato di entrare nel locale, si sono diretti verso il rettorato dove sono scoppiati dei disordini con le forze dell’ordine. Uno studente è stato fermato 

Si sono vissuti momenti di tensione oggi a Torino durante il flash mob organizzato dagli studenti del movimento ‘Noi restiamo’ contro l’apertura di un Burger King nella palazzina ‘Aldo Moro’ dell’Università degli Studi di Torino. I manifestanti, un centinaio di studenti e di attivisti del centro sociale Askatasuna, hanno cercato di entrare nel fast food ma sono stati respinti dagli agenti. Si sono allora diretti in via Verdi, dove ha sede il rettorato, per parlare con il rettore Gianmaria Ajani. Giunti davanti alla porta del rettorato sono stati bloccati dalle forze dell’ordine, con cui sono scoppiati dei tafferugli. Uno studente è stato fermato dalla Digos ma è stato poi rilasciato. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti. Tre studenti verranno denunciati con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. 

Il post del movimento su Facebook

"È inaccettabile - si legge sulla pagina Facebook del movimento - che gli studenti non abbiano abbastanza aule in cui studiare per la sessione esami e UniTo (l'Università di Torino, ndr) venda i suoi spazi alle multinazionali. Spazi che devono essere degli studenti e non delle aziende private". La palazzina 'Aldo Moro' è di proprietà di UniTo che per realizzarla ha affidato il progetto a un'azienda privata, la U.S.P. University Service Project, che la gestirà per i prossimi 29 anni. Dei 18mila metri quadri totali che occupano i tre lotti della palazzina, cinque mila sono dedicati a spazi commerciali. Nei giorni scorsi, sulla vetrina del fast food, era comparsa la scritta: "Fuori i privati da UniTo".

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