Torino, aggressione a sfondo razzista: 52enne a processo

Piemonte
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)

L'uomo aveva aggredito un rifugiato a gennaio 2017 sul sagrato di una chiesa. Gli vengono contestati i reati di lesioni e minacce, aggravate da odio etnico e razziale

Lesioni e minacce aggravate dall'odio etnico e razziale: sono i reati contestati a un italiano di 52 anni, processato a Torino con l'accusa di avere aggredito un rifugiato sudanese sul sagrato di una chiesa. La causa è cominciata oggi 7 gennaio in tribunale, e continuerà nei prossimi giorni. L'imputato è difeso dall'avvocato Anna Ronfani.

I dettagli dell'aggressione

L'episodio risale ai primi di gennaio 2018. Matteo R., torinese, avvicinò il migrante davanti alla parrocchia Ascensione del Signore, con il pretesto di chiedergli del denaro: quando il sudanese gli rispose che non ne aveva, lo insultò e lo percosse. All'aggressione si unì un altro italiano, mai rintracciato, che aizzò il proprio cane contro il sudanese. Il migrante si rifugiò nel centro culturale Cascina Roccafranca, inseguito dall'imputato.

I reati contestati

I carabinieri riuscirono ad arrestare l'aggressore, non senza difficoltà. Accusato inizialmente di resistenza a pubblico ufficiale, dopo la denuncia di Gian Luca Vitale, avvocato del migrante, la procura di Torino aveva contestato anche i reati aggravati dall'odio razziale.

Il sudanese

Il sudanese, riconosciuto regolarmente come rifugiato, era ospite della stessa parrocchia dove è avvenuta l'aggressione, la quale ha chiesto di costituirsi parte civile. Dopo la vicenda il migrante è stato trasferito in un'altra struttura di accoglienza. 

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