Messaggi truffa in chat: uno studio svela come evitarli

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Foto di archivio (Getty Images)
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Una ricerca svolta nel Regno Unito ha dimostrato che un terzo dei cittadini inglesi ha ricevuto una truffa tramite messaggio negli ultimi sei mesi. Il governo sta vagliando delle soluzioni per risolvere il problema 

Non sempre ricevere un messaggio tramite sms o WhatsApp è un’esperienza piacevole. Uno studio condotto da “Which?”, società inglese che tutela gli interessi dei consumatori, ha scoperto che circa un terzo dei cittadini britannici (34%) che utilizzano tali servizi, ha subito almeno una truffa negli ultimi sei mesi. Il 7% degli appartenenti a questo sfortunato gruppo ha perso dati personali, soldi o entrambe le cose.
Le piattaforme preferite dai truffatori sarebbero Facebook Messenger (16%) e WhatsApp (10%).
Gli autori di una buona fetta di questi messaggi truffaldini (ricevuti da ben il 42% del campione) fingevano di appartenere alla HM Revenue and Customs, il dipartimento del governo inglese responsabile per la riscossione delle imposte. Altri messaggi comuni riguardavano la vittoria di una competizione (34%) o la convocazione per unirsi a una finta giuria (32%).

Attenzione agli inganni

Per sottrarre informazioni preziose alle vittime delle truffe, spesso i messaggi contenevano degli inviti a premere dei link o a chiamare un numero per fornire dei dati personali. Alcuni truffatori sono in grado di utilizzare delle tecnologie che fanno sembrare i loro numeri di telefono identici a quelli di organizzazioni realmente esistenti, fornendo così maggiore credibilità ai loro imbrogli.
Adam French, responsabile della difesa dei diritti dei consumatori presso “Which?” ha dichiarato che il numero di persone soggette a questo tipo di truffe è più alto di quel che si potrebbe pensare e che il rischio di perdere soldi e informazioni personali è elevato, se non si presta particolare attenzione. Secondo lui, le aziende dovrebbero introdurre i sistemi necessari per impedire ai messaggi truffaldini di raggiungere i dispositivi mobile degli utenti.
“Which?” consiglia ai consumatori di essere vigili e di esaminare con attenzione tutto ciò che ricevono.

Le contromisure del governo inglese

La HM Revenue and Customs ha dichiarato a gennaio che il numero dei messaggi truffaldini che utilizzano l’identità per ingannare gli utenti si è ridotto del 90%. Il dipartimento è al corrente di questo problema e sta lavorando in sinergia con i fornitori di servizi online, altri rami del governo e le forze dell’ordine per identificare e punire gli autori degli imbrogli. 

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