Apple Intelligence arriva in Italia. iPhone, iPad, Mac: come funziona e cosa si può fare
NOWIntroduzione
Dopo un’attesa durata diversi mesi, da quando la funzionalità è stata rilasciata in lingua inglese, da oggi anche gli utenti italiani possono utilizzare l’intelligenza artificiale sui prodotti con la Mela. Ecco tutto quello che si può fare, i dispositivi compatibili, come si fa ad aggiornare e, soprattutto, quali sono le garanzie sulla privacy fornite da Apple
Quello che devi sapere
Arriva Apple Intelligence
I possessori di dispositivi Apple lo aspettavano da diversi mesi, da quando cioè la funzionalità è stata annunciata, lo scorso anno, e poi resa disponibile in lingua inglese. Adesso anche in Italia è possibile aggiornare iPhone, iPad e Mac per utilizzare Apple Intelligence, l’intelligenza artificiale “alla Apple”, che permette di migliorare il proprio stile di scrittura, creare immagini, ottenere risposte a quesiti complessi, traduzioni o riassunti al volo. Un’intelligenza artificiale che punta ad essere molto rispettosa della privacy perché elaborata in molti casi direttamente sul dispositivo dell’utente. E quando c’è bisogno di maggiore capacità di elaborazione invia i dati a un server in cloud privato realizzato da Apple e costruito su misura - assicurano - nel rispetto di ogni singolo utente. Infine, se lo vogliamo Apple Intelligence può anche sfruttare la potenza di ChatGPT. Come funziona, come si aggiorna, quali sono i dispositivi compatibili e cosa si può fare con Apple Intelligence? Seguite il nostro approfondimento.

Compatibilità e come ottenere le novità
Apple Intelligence è compatibile con tutti gli iPhone 16 (16, 16e, 16 Plus, 16 Pro, 16 Pro Max) e con gli iPhone 15 Pro e Pro Max. È disponibile anche su iPad Pro e Air (a partire da quelli con chip M1) e anche iPad Mini (con processore A17 Pro). Infine, è compatibile con MacBook Air, Pro, iMac e Mac mini che abbiano almeno il chip M1, con i Mac Studio (a partire dal chip M1 Max) e con i Mac Pro con chip M2 Ultra. Per ottenere le novità bisogna aggiornare i sistemi operativi alla versione iOS 18.4 (per gli iPhone), iPadOS 18.4 (per gli iPad), macOS Sequoia 15.4 per i Mac. Una volta installato l’aggiornamento (nella maggior parte dei casi parte in automatico) Apple Intelligence è immediatamente disponibile. Oltre che in italiano, l’IA di Apple arriva anche nelle lingue spagnolo, tedesco, francese, cinese semplificato, coreano, giapponese, inglese (India e Singapore), portoghese (Brasile).

L’elaborazione testi
Apple Intelligence può fare tantissime cose su iPhone, iPad e Mac e lo strumento probabilmente più utile è quello dell’elaborazione testi, dando modo all’utente di scrivere e comunicare in maniera più efficace. Attraverso gli strumenti di scrittura è possibile rielaborare, rivedere, sintetizzare un testo ovunque questo venga scritto (in una mail, in un documento, in un messaggio, su un’app). Per attivare questa funzione è sufficiente premere il nuovo pulsantino con il logo di Apple Intelligence che appare sulla barra degli strumenti. Attraverso la funzione Riscrivi è possibile chiedere all’I.A. di modificare il tono in base al pubblico e alla finalità. Abbiamo fatto numerose prove, ad esempio abbiamo provato a rendere più professionale una mail in cui chiedevamo al nostro interlocutore il via libera per l’utilizzo televisivo di alcune immagini video. Il risultato è stato sempre molto soddisfacente. La funzione Rivedi controlla invece la grammatica, la scelta lessicale e la struttura della frase, suggerendo anche modifiche che l’utente può accettare o rivedere. La funzione Riassumi, ancora, permette di sintetizzare un testo e visualizzarlo sotto forma di paragrafo discorsivo, lista di concetti principali, tabella o elenco.

L’intelligenza artificiale in Mail
Una funzione che abbiamo trovato molto utile è quella che permette di riassumere al volo una lunga mail o un lungo carteggio. Ad esempio, bastano un click per avere un colpo d’occhio su quanto scritto e anche i punti di vista dei diversi interlocutori. Noi abbiamo chiesto ad Apple Intelligence di riassumere una conversazione di 14 mail: abbiamo ottenuto una risposta in inglese perché la mail era scritta in inglese (ma il testo si può poi ulteriormente far tradurre in italiano, sempre ad Apple Intelligence).

Image Playground
Apple Intelligence è anche in grado di creare facilmente immagini. Non si tratta di immagini ultra-realistiche, proprio per volere degli sviluppatori, bensì immagini che hanno uno stile ben definito, come ad esempio animazione, illustrazione o disegno. La nuova app Image Playground permette di creare immagini partendo da spunti come temi, travestimenti, accessori e luoghi. È possibile creare immagini astratte oppure basate sulle sembianze proprie o di amici attingendo alla libreria di foto. Image Playground è anche integrato in alcune app come Freeform o Keynote. Nella nostra prova possiamo confermare che il software è davvero molto potente anche se forse ha bisogno ancora di qualche messa a punto: rispetto, ad esempio, alla possibilità che adesso offre ChatGPT di generare immagini l’abbiamo trovato un po’ più acerbo.

Genmoji
Grazie ad Apple Intelligence anche le conversazioni diventano più divertenti. Le Genmoji sono una sorta di emoticon di nuova generazione astratte o ispirate a una persona in particolare. Si possono arricchire con accessori e possono rispecchiare temi o attività. Possono essere aggiunte ai messaggi (anche di Whatsapp) o condivise come adesivi. Una volta creata una Genmoji, poi si può salvare anche per un uso successivo. Questa, ad esempio, è l’immagine di un gatto che gioca a basket. La cosa impressionante è che il risultato è stato immediato subito dopo la nostra richiesta.

Bacchetta immagini
Anche Bacchetta Immagini è una funzione molto utile, e permette di prendere appunti in modo più visivo e dinamico. Si tratta di una nuova funzione presente nella palette degli strumenti dell’app Note che permette di creare rapidamente immagini usando il contesto scritto o visivo già presente nella nota. Come si può vedere dal nostro esempio, basta che l’utente tracci un cerchio attorno a uno schizzo appena abbozzato e Bacchetta Immagini lo trasformerà in un’illustrazione di livello professionale. È possibile anche scrivere una breve descrizione per aiutare l’”intelligenza” a generare l’immagine che abbiamo in mente. Noi abbiamo creato un condominio contenente diversi edifici in maniera assolutamente semplice.

Ehi Siri
Anche Siri diventa “più intelligente” grazie ad Apple Intelligence. Quello che si nota da subito è una capacità di comprensione del linguaggio più evoluta: con Siri, infatti, adesso si può interagire in modo più personale, naturale e contestualmente pertinente. Non bisogna dare un’istruzione in maniera perfetta ma si può anche indugiare o incespicare con le parole. Inoltre Siri ricorda il contesto tra una richiesta e l’altra e a Siri adesso si può anche scrivere, oltre che parlare. Basta fare un doppio click sulla parte inferiore dello schermo dell’iPhone. Siri (e vedremo meglio dopo) è in grado di rispondere in maniera più precisa anche perché - se lo vogliamo - può attingere a ChatGPT. Ad esempio, abbiamo chiesto a Siri qual è il popolazione della Francia, e poi della Germania, senza dover ripetere nuovamente la frase, ma anche di crearci un itinerario turistico: anche in questo caso il risultato è stato molto buono.

L’IA nelle Foto
Le funzionalità di intelligenza artificiale per modificare le foto sono già presenti ormai sulla maggior parte dei nuovi smartphone in circolazione. Quella proposta da Apple è certamente molto efficace: ha uno strumento chiamato Ripulisci che permette di rimuovere gli oggetti o le persone indesiderati dallo sfondo (quindi non quelli in primo piano). Apple Intelligence migliora anche la ricerca delle foto e dei video nel rullino foto: per cercare foto si possono infatti usare frasi comuni come ad esempio “il mio gatto mentre dorme”. Apple Intelligence può anche creare dei filmati (la funzione si chiama Ricordi), delle storie con foto e video che selezionerà grazie alle nostre indicazioni.

Intelligenza visiva
Ultima funzionalità presente, per il momento, su Apple Intelligence è l’Intelligenza Visiva, che aiuta l’utente ad ottenere all’istante informazioni su oggetti e luoghi. Intelligenza Visiva può riassumere e copiare il testo inquadrato con la fotocamera, tradurlo in un’altra lingua, rilevare numeri di telefono o indirizzi e-mail permettendo di aggiungerli ai contatti, e può anche fare ricerche su Google (un po’ come la funzionalità Cerca e Cerca su Android). In pochi istanti - davanti a una foto del Castello Aragonese di Taranto - abbiamo ricevuto, grazie al collegamento con ChatGPT - informazioni sul monumento e anche su come visitarlo.

L’uso di ChatGPT
Abbiamo citato più volte ChatGPT. Apple Intelligence permette l’accesso all’intelligenza artificiale generativa di OpenAI da Siri e dagli strumenti di scrittura. L’accesso a ChatGPT avviene sempre dopo un ok dell’utente. Siri, ad esempio, può suggerire di accedere a ChatGPT per determinare richieste, fornendo direttamente la risposta e senza, dunque, cambiare app. Con la funzione Scrivi si può chiedere a ChatGPT di generare contenuti per qualsiasi argomento. L’utente può anche scegliere di non utilizzare mai ChatGPT e ha sempre il pieno controllo - ricordano da Apple - su quando viene usata e su quali informazioni vengono condivise. È possibile usare ChatGPT senza un account, e OpenAI non memorizzerà le richieste né utilizzerà i dati per addestrare i propri modelli; inoltre gli indirizzi IP degli utenti vengono oscurati per evitare che le sessioni possano essere collegate tra loro. Per chi, invece, sceglie di collegare il proprio account (magari perché ha un abbonamento a pagamento a ChatGPT) si applicano le policy del trattamento dati di OpenAI.

Il tema della privacy
Apple punta moltissimo sul rispetto della privacy durante l’uso di questi strumenti, ed Apple Intelligence - ribadiscono - è stata creata avendo sempre in mente la riservatezza dei dati. La maggior parte dell’elaborazione viene effettuata interamente su dispostivo. Per le richieste più complesse che necessitano di modelli più grandi (che sarebbe impensabile installare sui dispositivi degli utenti) Apple ha creato "Private Cloud Compute", una sorta di cloud privato realizzato con server Apple Silicon che offre privacy a partire dal linguaggio di programmazione e che rispecchia tutte le opzioni di riservatezza già impostate sul dispositivo personale. Quando si effettua una richiesta Apple Intelligence stabilisce se questa può essere elaborata sul dispositivo e attinge a Private Cloud Compute solo se ne ha realmente bisogno e solo per l’attività specifica. I dati degli utenti non vengono condivisi con Apple ma usati solo per gestire le sue richieste, e i codici in esecuzione sui server con chip Apple possono essere ispezionati con controlli indipendenti per verificare che la privacy sia davvero rispettata, assicurano da Cupertino. Apple ha addirittura creato un sistema operativo specifico per questi server (Private Cloud Compute OS) e sostituito i tool normalmente usati per la gestione dei server con strumenti ad hoc più rispettosi della privacy.
