L'abbiamo ribattezzato "il pieghevole dei record" perché ha uno schermo grande e luminoso, uno spessore ultra-ridotto, una batteria che dura tutto il giorno
Meglio un tablet tuttofare oppure uno smartphone dal display grande e luminoso? Quello che fino a qualche anno fa era un tema molto dibattuto ha trovato una soluzione nei foldable, gli smartphone pieghevoli che mettono assieme il meglio dei due tipi di device. HONOR però si è spinta oltre con il Magic V3, pieghevole dallo spessore ridotto e dal display da mille e una notte. Vi raccontiamo tutto quello che ci è piaciuto e quello che potrebbe essere migliorato nella nostra prova verità.
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È il foldable dei record
È il più sottile, molto più di tanti smartphone “normali”. Quello che vanta il comparto fotografico più convincente, quello con la batteria che ti porta sempre a sera, spesso con una buona riserva di carica, magari per dare la caccia alle ultime notizie su Sky TG24. 9,2 millimetri chiuso, 4,35 aperto, nessuno era mai arrivato a tanto. HONOR è riuscita in una vera e propria impresa pur installando una batteria, anzi due, dall’ottima capacità: 5.150 milliampere totali, con carica a 66 watt, 50 wireless, chimica evoluta, che non delude mai, nemmeno smanettando come forsennati con i due display OLED LTPO che sono un punto di riferimento per la categoria: luminosi, leggibili anche sotto la luce accecante del sole, con una velocità di refresh moderna e incessante a 120 Hz.
I display
Quello esterno da 6,43 pollici è da encomio: 5.000 nit di picco, colori vivaci ma mai artefatti, con un feedback al tatto unico. Ma è con quello interno che si raggiungono vette inaspettate. Rispetto al V2 è un bel salto in avanti ma eravamo già a livelli di eccellenza: 7,92 pollici, 1.600 nit di picco, con una tecnologia che permette di diminuire i disturbi alla vista, quella sorta di sfocatura miope che sopraggiunge quando si trascorre troppo tempo a testa bassa sul cellulare. È poco oleofobico, quindi trattiene le impronte ma non poteva essere altrimenti visto che non è in vetro.
Per accedervi bisogna aprirlo, come faremmo con un libro.
L'apertura e la chiusura
La cerniera, anch’essa miniaturizzata, è un miracolo della tecnica, ma la sensazione che dà non appassiona, nella prima parte dell’apertura è dura e alla massima estensione, non si avverte quel “clack” che appaga l’orecchio prima ancora del tatto. Le cornici sono solide ma scivolose, cosi l’apertura qualche volta fallisce anche se la situazione migliora di molto con la cover in confezione. Una volta aperto, però, comincia lo spettacolo. Il pannello ha una definizione elevata, 2344 x 2556, tutto è ottimizzato alla perfezione, semplice e ordinato, senza fronzoli insomma, guidato da una MagicOS ormai matura seppure in qualche caso troppo minimalista. La piega centrale è pressoché invisibile, un’implementazione tra le migliori se non la migliore del segmento, si intravede solo a smartphone spento e sotto una buona luce, scorrendo con la mano lungo il display, poi, la base è quasi completamente liscia anche in prossimità del centro.
La dotazione hardware è di primissimo piano
A bordo troviamo uno Snapdragon 8 di terza generazione, un octa-core al quale poter chiedere di tutto grazie anche a 12 giga di ram, più che sufficienti a far girare tutto a grande velocità anche se il vecchio V2 si spingeva fino a 16GB. Ma è nel comparto fotocamere che il passo in avanti è più evidente rispetto al modello precedente. Con 50 megapixel per la principale, stessa definizione per la periscopica e 40 megapixel per la ultra-grandangolare ci sono tutti i presupposti per non rimanere mai delusi. Dettagli definiti, colori reali, macro sorprendenti anche grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale che dà una mano anche al buio situazione in cui ci si possono togliere buone soddisfazioni a condizione di avere un minimo di luce sulle lenti.
A bordo ben 5 fotocamere
E per non farsi mancare nulla, Honor ha equipaggiato il suo V3 con ulteriori due fotocamere: quelle che campeggiano sul display esterno e su quello interno entrambe da 20 megapixel con apertura 2,2 per selfies di buona qualità anche se questi ultimi possono essere realizzati con il trittico di telecamere posteriori grazie proprio al pannello esterno. Di qualità anche i video che si spingono fino a 4K 60fps con passaggio tra le camere senza salti e senza scatti. Completa la dotazione la certificazione IPX8 con impermeabilità testata fino a 2 metri e mezzo e il riconoscimento facciale anche se soltanto in 2D.
Il prezzo?
Nemmeno esagerato vista la dotazione e quanto fanno i concorrenti: sui maggiori siti di e-commerce, infatti, a fronte di un prezzo di partenza che toccava i duemila euro, oggi si trova a meno di 1.500.
Pro e Contro
PRO:
- Spessore di soli 9,2 millimetri
- Comparto fotografico completo
- Display interno molto luminoso
CONTRO:
- Cornici scivolose
- Display interno poco oleofobico