Siamo volati in Corea per conoscere la situazione delle startup innovative nel paese dove hanno casa i giganti tecnologici dell'elettronica di consumo
Naver, il motore di ricerca locale, che prima di Google ha indicizzato meglio i contenuti in lingua coreana, e che fornisce il servizio di mappe per geolocalizzarsi qui, ha stravolto la tradizionale cultura del lavoro in Corea del Sud, che era fatta di gerarchie e orari prolungati fino al weekend, introducendo il lavoro flessibile e la meritocrazia. E ha ispirato i giovani coreani ad investire nei propri progetti imprenditoriali.
Startup, a che punto siamo
A Seul sono diversi gli spazi, nella maggior parte gratuiti, finanziati dall’amministrazione pubblica che aiutano a lanciare nuove startup e ricevere finanziamenti. Non sono pochi infatti gli stranieri che vengono qui per presentare le proprie idee. Busan, la città più grande del Sud del paese, che compete con Roma per ospitare il prossimo Expo nel 2030, ha colto l'occasione di questa candidatura per supportare l'imprenditoria tecnologica e ha trasformato le aree degradate come quella intorno alla stazione ferroviaria, un tempo conosciuta come Texas Street, il quartiere a luci rosse, in un polo dell'innovazione con spazi di lavoro gratuiti e luoghi di formazione, per chiunque lavori nel settore della tecnologia, giornalisti inclusi.
K-Food, strumento di diplomazia internazionale
Questo paese, dopo aver investito con successo nell'industria dell'intrattenimento, col K-Pop e il cinema, sta riversando adesso gli sforzi nella promozione della sua cucina, il K-food, nel mondo, in quella che viene chiamata "food diplomacy": costruire relazioni internazionali partendo dal cibo. A Seul abbiamo incontrato una giovane startup, Hanseek che sta mappando il cibo coreano per far incontrare gli ingredienti dei cibi con i gusti della popolazione non coreana. “Stiamo creando una piattaforma che aiuta gli stranieri a godere al maglio della cultura coreana, a partire dal cibo”, ci dice Yennie Oh, CEO di Hanseek, che in questo momento sta raccogliendo i dati che servono all'intelligenza artificiale per dare consigli sul K-food, in base ai gusti culinari. L'app permette anche di creare meetup tra stranieri e locali, per apprezzare meglio uno degli ingredienti più importanti del cibo: una occasione per creare nuove connessioni.