Nuova vita ai capelli, ecco come combattono l’inquinamento

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Daniele Semeraro

Daniele Semeraro

L’idea di una Ong belga, che attraverso il progetto Hair Recycle utilizza gli scarti dei saloni di parrucchiere per assorbire petrolio e altri idrocarburi, evitando che vengano dispersi nell’ambiente

E se i capelli tagliati ogni giorno dai parrucchieri potessero aiutare a proteggere l’ambiente? L’idea è di una ONG belga, che attraverso il progetto Hair Recycle (letteralmente “riciclo dei capelli”) e degli speciali macchinari è in grado di trasformare gli scarti dei saloni di parrucchiere in cuscinetti in grado di assorbire idrocarburi o sacchetti biodegradabili.

Come funziona il progetto

Spiega il co-fondatore del progetto, Patrick Janssen, che un chilo di capelli è in grado di assorbire 7-8 litri di olio e idrocarburi. Questo perché i capelli hanno importanti proprietà, tra cui quella di poter sostenere fino a 10 milioni di volte il proprio peso, sono solubili in acqua e altamente elastici grazie alle sue fibre di cheratina. E così l’idea è stata quella di raccogliere gli scarti dei parrucchieri e di trasformarli in cuscinetti in grado di assorbire gli scarti di lavorazione dei meccanici evitando, installati sugli scarichi, che sostanze inquinanti vadano a finire nelle acque di fiumi e mari. I saloni di bellezza che vogliono aderire e che vogliono offrire ai propri clienti un’alternativa ecologica, ricevono delle buste in cui inserire i capelli; la ONG si occupa poi di ritirarli regolarmente. Oltre ai cuscinetti assorbenti i capelli si trasformano anche in sacchetti riciclabili o in sostanze per il trattamento delle ustioni cutanee mediante l’estrazione di cheratina.

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