Honor Magic 4 Pro, la prova del nuovo top di gamma

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Nicola Paolella

Abbiamo provato il nuovo top di gamma di Honor che ci ha colpito favorevolmente per la qualità delle foto e dei video, per la batteria e in generale per le prestazioni

Snapdragon 8 gen 1, display LTPO da 6,81 pollici, ricarica supercharge a 100 watt sia cablata che wireless, impronta digitale a ultrasuoni, certificazione IP68, registrazione video in formato log con un comparto fotografico da primo della classe. Sono solo alcune delle caratteristiche del nuovissimo Magic 4 Pro, ultimo nato della famiglia Honor, primo affaccio della casa cinese tra i top di gamma. Una vera e propria dimostrazione di forza, perché al di là degli annunci e delle schede tecniche, il Magic 4 Pro rappresenta un gran bell’esordio in un segmento dove è facilissimo tornare a casa "con le ossa rotte". Non che tutto sia filato liscio nella nostra prova ma, come vedremo, spesso ci ha davvero entusiasmati.

Il display

Si tratta di un LTPO, tecnologia post-oled, con risoluzione FHD+ a 120 hz, il meglio oggi disponibile, che non lascia certo indifferenti. Curvo sui 4 lati, visualizza oltre un miliardo di colori e con l’aiuto di un rendering auto-adattivo converte i segnali da SD in HDR con una frequenza di oscuramento di 1920 hz che riduce gli sfarfalii e l’affaticamento per gli occhi. Una magica visione ma chi non ama gli schermi curvi non si lascerà comunque ammaliare. Ai lati, infatti, c’è il solito alone, tipico di questa tipologia di display fin dalla loro comparsa, anche se Honor è riuscita in quello che sembrava impossibile: eliminare il rischio di tocchi accidentali. In questo caso afferrando lo smartphone non si corre il rischio di attivare un qualsiasi menu a tendina, è come se quella parte del display fosse gestita in maniera intelligente e indipendente perché poi quando si vuole i menu laterali vengono fuori, eccome.

Le foto

Ma è il comparto fotografico a conquistare i cuori: è tutto concentrato in un oblò, le 3 telecamere, il sensore TOF, il flash e molto altro, tutto perfettamente simmetrico. L’ottica principale è posta al centro, è da 50 megapixel e ha un sensore Sony. Da 50 anche la grandangolare a 122°, da 64 megapixel invece quella dedicata allo zoom che, in digitale, si spinge fino a 100x. Le tre telecamere interagiscono, per foto sempre bene impostate dall’intelligenza artificiale che, però, dirige le operazioni con una certa invadenza tant’è che è sempre difficile scattare due foto identiche pur appostandosi nella medesima posizione e con le medesime impostazioni. Siamo comunque su livelli di eccellenza soprattutto in condizioni di chiaro-scuro, di notte e con le macro mentre con lo zoom è inutile spingersi oltre i 15x soprattutto se l’intenzione è quella di strappare un wow. A quello pensano i video.

I video

Certificazione IMAX, DTS e per la prima volta la registrazione in Log 4K a 10bit e 60fps, il massimo per chi ha dimestichezza con l’editing video. Ottima la stabilizzazione e la dinamica dei colori catturati, sempre fedeli, bene a fuoco e contrastati il giusto. Di ottimo livello anche la fotocamera anteriore da 12 megapixel che è affiancata dal sensore per la scansione del volto in 3D, una esclusiva Honor.

Peccato per quella tendenza a scaldare nell’uso intenso di ottiche e giochi ma in questi casi vengono a galla i pochi limiti del potentissimo processore Qualcomm.

E non convince nemmeno la soluzione escogitata da Honor per raffreddare i bollenti spiriti dello Snapdragon 8 gen 1 che, nei momenti di stress, viene rallentato per evitare guai. Problema risolto solo in parte e sensazioni poco entusiasmanti quando gli si chiede piena potenza.

Memorie e batteria

Una sorpresa invece le prestazioni della batteria da 4,600 mAh che fa arrivare sempre a cena con una rasserenante riserva di carica. E in caso di necessità c’è sempre il caricabatteria da 100 W in dotazione a riportare i battiti nel range giusto in meno di 30 minuti. Il magic 4 Pro con i suoi 209 grammi non è una piuma ma il peso è conseguenza della tecnologia da top class. Nella media il taglio di memorie: 8 gigabyte di Ram, 256 di spazio di archiviazione bastano per tutto ma si poteva fare di più. 

Estetica e prezzo

La punta di diamante di Honor, nel frontale, dà la sensazione del “già visto”, forse un disegno meno conservativo avrebbe giovato. Quello che mette tutti d’accordo, invece, è il posteriore, in vetro, dominato dall’oblo che ne fa un concentrato di tecnologia, rifinito da Rolls. Il tutto a 1.099 euro di listino, prezzo giustificato dai contenuti tecnici ma che supera una soglia psicologica importante, quella dei mille euro, appunto, alla quale i consumatori faticano sempre ad adattarsi.

Pro e Contro

PRO

  • Display
  • Comparto fotografico

CONTRO

  • Estetica frontale datata
  • Scalda sotto stress

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