La nuova infrastruttura permetterà alle imprese e alla pubblica amministrazione di archiviare dati e sviluppare applicazioni in maniera sicura e veloce andando a generare, potenzialmente, fino a 65mila nuovi posti di lavoro da oggi al 2025
Il cloud pensato per l’Italia. Con questo slogan e con un evento in grande stile organizzato a Milano Google Cloud ha annunciato l’apertura della nuova “Region” a Milano (e di un’altra nei prossimi mesi a Torino). Si tratta di due divisioni che entrano a far parte di un network presente in oltre 200 paesi del mondo e che permetteranno alle aziende e alle organizzazioni del settore pubblico di archiviare dati facendo affidamento, ci spiegano, su servizi in cloud veloci, affidabili e sicuri per sviluppare e fornire applicazioni ad alta disponibilità e a bassa latenza. Parole non semplici da comprendere, andiamo a vedere nel dettaglio cosa cambierà.
Le caratteristiche principali
L’apertura delle due nuove Region permetterà ai data center di Google, che si troveranno dunque sul territorio italiano, di ospitare dati e programmi delle aziende italiane e anche delle pubbliche amministrazioni. Create in partnership con Telecom Italia (TIM), le Region di Milano e Torino, spiegano da Google, rappresentano un modo per far progredire la transizione digitale del Paese fornendo servizi innovativi di cloud pubblico, privato e ibrido e permettendo alle aziende italiane di qualsiasi dimensione e settore di accelerare la propria digitalizzazione. Il modo di lavorare del futuro (ma già del presente) di tante imprese, piccole e grandi, è infatti sempre più quello di affidarsi all’elaborazione dati ospitata in cloud (e non più, dunque, in loco) per godere di servizi ad alta velocità, stabilità, scalabilità e sicurezza. Uno studio realizzato all’università di Torino e pubblicato in occasione della presentazione ha evidenziato come le nuove Region potranno potenzialmente generare fino a 3,3 miliardi di euro di impatto economico e contribuire a creare fino a 65mila nuovi posti di lavoro entro il 2025 a livello locale, racconta orgoglioso a Sky TG24 il country manager di Google Cloud per l’Italia Fabio Fregi: “Si tratta di un’infrastruttura unica in grado di aiutare le aziende italiane a costruire il proprio percorso di trasformazione digitale e a dare un contributo al percorso di crescita economica basato sul digitale. Nessun altro cloud provider – continua – ha annunciato un’infrastruttura del genere e il nostro sistema garantirà di avere servizi ad altissima affidabilità aderendo ai più elevati standard internazionali di sicurezza”. Le due nuove Region sono anche ecosostenibili: la CO2 risparmiata portando i carichi più “pesanti” in termini di elaborazione delle aziende italiane sul territorio di Lombardia e Piemonte permetterà di risparmiare l’equivalente emesso nell’atmosfera da oltre 28mila auto l’anno.
Un cloud “alla maniera italiana”
La nuova Region di Milano conta tre zone cloud ed offre numerosi servizi tra cui il controllo sulla residenza dei dati e la crittografia ed è connessa all’infrastruttura di Google che comprende un sistema globale di cavi in fibra ottica sottomarini e sotterranei ad alta capacità e protetti da attacchi esterni. La presenza di più Region nello stesso paese, invece, garantirà ai clienti anche una sorta di backup: dovesse esserci un problema tecnico, ad esempio, nella struttura di Milano ecco che entrerà in gioco la struttura di Torino. “Sono molto emozionato – ci racconta Paolo Spreafico, Director Italy Customer Engineering Google – perché oggi è il coronamento di un lavoro molto lungo che permetterà alle aziende italiane di implementare i propri servizi applicativi nel pieno rispetto delle regole europee grazie all’innovazione tecnologica ad esempio del machine learning o dell’intelligenza artificiale. E questo lavoro di avvicinamento delle aziende italiane al futuro dell’innovazione lo facciamo nello spirito di Google, mettendo l’utente al centro del nostro lavoro”. Un lavoro reso possibile anche grazie alla presenza di numerosi partner – presenti al lancio milanese all’interno di una sorta di fiera - che sono fondamentali per lo sviluppo di applicazioni in cloud: “Una piattaforma senza partner sarebbe poco utile”, ci confida ancora Spreafico “Per noi – continua - è fondamentale avere un ecosistema di società che lavorano insieme a noi, che permette di avere applicazioni che siano di valore per i nostri clienti”.