Popmove, il car sharing tra privati che può diventare acquisto

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Giuliana De Vivo

Più affidabile dei servizi di condivisione di auto nuove che hanno popolato le città ma meno rigido dei tradizionali leasing: un sistema ibrido, dove l'utente può pagare anche in Bitcoin

È una forma di car sharing, ma più affidabile di quelli "famosi" che hanno cambiato la mobilità delle grandi città nell'ultimo decennio. È anche una forma di leasing, ma meno costoso e rigido di quello tradizionale, anche per quanto riguarda l’opzione del riscatto finale. Si fa con le auto di altri utenti privati: Popmove è insomma la risposta del mercato - o del social mobility network, come lo definiscono i fondatori della omonima startup - a chi sa di avere bisogno di un’auto ma non per sa quanto tempo. E, soprattutto, vuole averla in modo semplice. 

Bastano una carta di credito, oppure i Bitcoin 

Per accedere a questo servizio infatti non vengono richieste buste paga né garanzie: basta una carta di credito, e si può pagare persino in Bitcoin. Il costo dell’abbonamento decresce all’aumentare della sua durata ma si può decidere di disdire in qualunque momento, senza pagare alcuna penale. Il pacchetto prevede, come nei tradizionali servizi di noleggio a lungo termine, manutenzione, soccorso stradale e le consuete pratiche amministrative come bollo e assicurazione. 

L'opzione di acquisto con riscatto

Se invece si valuta l’acquisto, il costo dell'eventuale riscatto dell'auto usata di Popmove può essere calcolato semplicemente attraverso la app, e non sono previsti anticipi o maxirate finali; previsti anche manutenzione, soccorso stradale e le consuete pratiche amministrative come bollo e assicurazione. 

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