Il software che ridà vita al Talmud mettendo insieme traduttori da tutto il mondo

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Roberta Giuili

L’Istituto di linguistica computazionale del Cnr ha sviluppato “Traduco”, un sistema informatico online che permette a più esperti di lavorare contemporaneamente sul uno dei testi più antichi della tradizione ebraica

Un testo antichissimo, difficile da studiare e da comprendere. Oltreché da trovare, dato che non veniva stampato in Italia da oltre 500 anni. Si tratta del Talmud, uno dei pilastri dell’ebraismo, che ora ricercatori da tutto il mondo, grazie a un software sviluppato dal Cnr, stanno traducendo. Soprattutto con l’obiettivo di renderlo più accessibile a tutti. 

Rendere il Talmud inclusivo 

“Abbiamo subito pensato che la parola chiave di questo progetto dovesse essere l’inclusività”, spiega la professoressa Clelia Piperno, che da dieci anni pensa e cura il lavoro dietro quest’iniziativa. “È un testo fondamentale della cultura ebraica non solo in campo religioso: tocca ogni aspetto della conoscenza umana dalla giurisprudenza alla scienza, dalla filosofia alla vita di tutti i giorni”. L’idea di recuperarlo ha coinvolto anche la presidenza del Consiglio dei ministri e il Miur, oltreché l’Ucei e il Collegio rabbinico italiano. 

La professoressa Clelia Piperno con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Progetto Traduzione Talmud

Un software unico 

L’Istituto di Linguistica Computazionale del Cnr ha sviluppato “Traduco”, un complesso sistema informatico online che permette a più traduttori di lavorare contemporaneamente sul testo e di confrontarsi costantemente. “Un software unico che si aggiorna costantemente e impara dalle informazioni inserite”, spiega David Dattilo, direttore dell’Area di ricerca. Quando una parte di traduzione è completa, si può visualizzare l’anteprima, quella che per ora ha prodotto le stampe dei primi trattati, circa la metà del testo completo.  

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La tecnologia come guida 

Uno strumento innovativo per comprendere e spiegare un testo che nasce dalla discussione attorno alla Bibbia. La sfida è provare a tradurre quello che viene concepito come un esercizio intellettuale di formazione: l’unico modo per farlo è unire il lavoro della tecnologia a quello umano che c’è dietro. “Lo studio del Talmud è un lavoro a due tra alunno e maestro”, spiega la professoressa Piperno, “è necessaria una guida per potervisi addentrare”. E in questo caso, a quella spirituale si affianca anche quella tecnologica. 

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