L’Istituto di linguistica computazionale del Cnr ha sviluppato “Traduco”, un sistema informatico online che permette a più esperti di lavorare contemporaneamente sul uno dei testi più antichi della tradizione ebraica
Un testo antichissimo, difficile da studiare e da comprendere. Oltreché da trovare, dato che non veniva stampato in Italia da oltre 500 anni. Si tratta del Talmud, uno dei pilastri dell’ebraismo, che ora ricercatori da tutto il mondo, grazie a un software sviluppato dal Cnr, stanno traducendo. Soprattutto con l’obiettivo di renderlo più accessibile a tutti.
Rendere il Talmud inclusivo
“Abbiamo subito pensato che la parola chiave di questo progetto dovesse essere l’inclusività”, spiega la professoressa Clelia Piperno, che da dieci anni pensa e cura il lavoro dietro quest’iniziativa. “È un testo fondamentale della cultura ebraica non solo in campo religioso: tocca ogni aspetto della conoscenza umana dalla giurisprudenza alla scienza, dalla filosofia alla vita di tutti i giorni”. L’idea di recuperarlo ha coinvolto anche la presidenza del Consiglio dei ministri e il Miur, oltreché l’Ucei e il Collegio rabbinico italiano.
Un software unico
L’Istituto di Linguistica Computazionale del Cnr ha sviluppato “Traduco”, un complesso sistema informatico online che permette a più traduttori di lavorare contemporaneamente sul testo e di confrontarsi costantemente. “Un software unico che si aggiorna costantemente e impara dalle informazioni inserite”, spiega David Dattilo, direttore dell’Area di ricerca. Quando una parte di traduzione è completa, si può visualizzare l’anteprima, quella che per ora ha prodotto le stampe dei primi trattati, circa la metà del testo completo.
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La tecnologia come guida
Uno strumento innovativo per comprendere e spiegare un testo che nasce dalla discussione attorno alla Bibbia. La sfida è provare a tradurre quello che viene concepito come un esercizio intellettuale di formazione: l’unico modo per farlo è unire il lavoro della tecnologia a quello umano che c’è dietro. “Lo studio del Talmud è un lavoro a due tra alunno e maestro”, spiega la professoressa Piperno, “è necessaria una guida per potervisi addentrare”. E in questo caso, a quella spirituale si affianca anche quella tecnologica.