AAA cercasi tuttofare: ci pensa TaskRabbit

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Chiara Martinoli

Arriva in Italia l’app, acquistata da Ikea, che mette in contatto chi cerca e chi offre aiuto nei lavori domestici

Assemblaggio di mobili, piccole riparazioni, pulizie, commissioni di qualsiasi tipo: quella del tuttofare è una categoria professionale da sempre molto ricercata, eppure – fino ad ora – difficile da reperire. Una volta ci si affidava al passaparola, oggi ci pensa TaskRabbit. Quest’app mette in contatto le persone che hanno bisogno di aiuto nei lavori di casa e i tasker, i lavoratori che si rendono disponibili tramite la piattaforma.

Un successo globale

Nata nel 2008 e acquisita da Ikea nel 2017, Taskrabbit ha già riscosso ampio successo in sette Paesi del mondo: Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Spagna e Portogallo. Ora è arrivata anche in Italia e al momento è attiva su Milano e Roma. “Siamo entusiasti di presentare TaskRabbit in Italia – spiega Ania Smith, CEO della startup – perché questo Paese ha un forte senso di appartenenza alla comunità e una tradizione di vicini che si aiutano tra loro, un ethos perfettamente in linea con i nostri valori. Negli ultimi dieci anni – prosegue Smith – TaskRabbit ha aiutato centinaia di migliaia di persone a entrare in contatto con tasker competenti e affidabili nella loro zona. Ora siamo lieti di contribuire a offrire nuove opportunità di lavoro per l’economia locale in un momento di crisi globale causata dal Covid-19”.

Come funziona

Usarla è facile: basta selezionare la categoria, descrivere il tipo di compito che si vuole far svolgere e poi scegliere uno dei tasker disponibili nella zona. Tutti i pagamenti sono gestiti tramite l’app, per garantire la massima correttezza al cliente così come al lavoratore. I tasker sono lavoratori autonomi: per ogni assegnazione svolta, ricevono il 100% della tariffa oraria concordata con il cliente. Fino ad oggi sono state prenotate tramite TaskRabbit oltre 4 milioni di mansioni, di cui 1,7 nel solo 2020. Numeri notevoli, che ci dicono una cosa: ci sarà sempre bisogno di un “tuttofare”. Ma oggi, c’è un modo molto più semplice per rintracciarlo.

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