Abbiamo selezionato le opere più interessanti del Festival internazionale dedicato alla realtà virtuale e alle tecnologie immersive
Immagina di poter galleggiare nelle acque salate del Mar morto, circondato da terra e roccia. Non serve prendere un aereo per farlo: basta indossare un visore e nel giro di un battito di ciglia ti ritroverai nell’intimo scenario immaginato da Adam Levy per il suo Once Upon a sea, il documentario che racconta la tragica storia del Mar Morto, destinato a scomparire dopo secoli di intervento umano e abbandono politico. Premiato come Best Interactive Experience 2020, è uno dei film realizzati in 360 gradi del Virtual Reality Experience, il festival internazionale, dedicato al cinema VR e alle Tecnologie immersive.
Il Festival
Ideato e diretto da Mariangela Matarozzo e prodotto dall’Associazione Culturale Iconialab, il VRE si è svolto dal 16 al 18 ottobre nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, dislocato in alcune location d’eccezione, da Villa Medici al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, passando per Villa Maraini. Ventidue i progetti in gara in questa seconda edizione, provenienti da Regno Unito, Francia, Corea, Nigeria, Germania, Svezia, Italia e ancora Cina, Australia e Stati Uniti, che raccontano storie differenti, ma legati insieme dallo stesso obiettivo: dar voce a temi sociali e culturali.
I riconoscimenti
Premiato come Best VR20 Film è stato Passenger, degli australiani Isobel Knowles e Van Sowerwine, che hanno affrontato il tema dell’emigrazione combinando la tecnologia VR con lo Stop Motion: un uccello è alla guida del taxi dove lo spettatore, nonché protagonista della storia, è seduto. È così che parte questo viaggio, astratto e onirico, verso un mondo tutto nuovo e in attesa di essere scoperto. Per la sezione Young, invece, a ricevere il riconoscimento è stato Black Bag di Qing Saho, che sembra catapultarci in un videogioco in grado di distorcere le percezioni uditive e visive: tunnel, cunicoli e una corsa verso l’ignoto. Il tutto all’interno di una misteriosa borsa nera. A selezionare il suo progetto è stata una giuria under 30 che ha voluto premiare la qualità delle immagini, ma anche l’originalità della storia. Non resta, dunque, che chiudere gli occhi, indossare un visore e cominciare una nuova avventura dove tutto è possibile.