Dassault Systèmes, un gemello virtuale del corpo umano grazie al 3D

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Chiara Piotto

La 3DExperience Platform, applicata ai campi della Sanità e delle bioscienze, apre nuove possibilità per la medicina, la chirurgia, la ricerca. Già sono nati migliaia di cuori virtuali e una copia del coronavirus che scienziati di tutto il mondo possono studiare, coordinandosi, a distanza. Ne abbiamo parlato con l'ad della società Guido Porro

Poter accedere a una copia virtuale fedele del nostro corpo per studiarlo, testarlo e simulare come reagirebbe a interventi chirurgici e malattie. A renderlo già possibile è la 3DExperience Platform sviluppata da Dassault Systèmes, società francese specializzata in innovazione e software 3D. Una piattaforma tecnologica che, applicata alla sanità e alle bioscienze, apre nuove possibilità che possono rivoluzionare e velocizzare molti processi di intervento per la ricerca, la medicina, la chirurgia.

Una copia virtuale del Coronavirus

La tecnologia ha già permesso lo sviluppo di migliaia di cuori virtuali, gemelli perfetti di altrettanti cuori reali. Ma il campo di applicabilità si estende oltre: esiste una copia virtuale del coronavirus che scienziati di diversi Paesi stanno usando, collaborando a distanza, per studiare insieme un vaccino efficace contro il Covid-19. 

Ora gli investimenti si concentrano sullo sviluppo di gemelli virtuali del cervello umano: "questa tecnologia è stata applicato per la prima volta con il cuore ma siamo ingaggiati per applicarla in altri ambiti del corpo umano", ci ha spiegato Guido Porro, amministratore delegato e managing director Euromed di Dassault Systèmes, "per esempio quello del cervello umano, il virtual brain".

L'impiego futuro in caso di nuove pandemie

L'ampia applicabilità della piattaforma è resa evidente dal lavoro svolto dai ricercatori sul coronavirus: "La stragrande maggioranza degli istituti di ricerca lo utilizza per poter capire il comportamento attuale, le modificazioni che subisce e generare il vaccino di conseguenza", spiega Porro, "e in prospettiva futura potrà essere replicata questa esperienza. Prendiamo come esempio una nuova emergenza pandemica: il gemello virtuale ci darà la possibilità di essere più preparati, perché ci darà la possibilità di studiare scenari di controllo del virus, attraverso simulazioni epidemiologiche più dettagliate di quelle che abbiamo oggi grazie a dati raccolti in questi mesi. Non solo saremo più preparati, ma anche più resilienti".

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